Stop a cellulari e tablet sotto i 5 anni: approvata la legge regionale
L’assemblea della Sicilia ha detto sì al divieto in modo bipartisan: previste anche delle multe
Stop a cellulari e tablet in luogo pubblico nelle mani di bambini fino a 5 anni. La norma destinata a far discutere è una legge regionale approvata dalla Regione Sicilia con voto bipartisan. La proposta del deputato e pediatra del M5Stelle Carlo Gilistro è stata accolta con favore sia dal centrodestra che dal centrosinistra. Ora servirà la ratifica del Parlamento, ma il dibattito è già aperto.
Il perché della legge
Carlo Gilistro, il padre della legge che toglie i cellulari ai bambini di 5 anni in pubblico, è un deputato pentastellato oltre che pediatra. La sua proposta si basa su dati scientifici legati alla salute dei piccoli. «L’uso eccessivo di cellulari e dispositivi digitali può causare gravi danni ai minori. I genitori devono essere consapevoli dei rischi che questi strumenti comportano per i loro figli: ansia, attacchi di panico, aggressività, fino a fenomeni più complessi come il cyberbullismo e il ritiro sociale», ha spiegato lo stesso Gilistro sui social.
Cosa prevede
La legge mette al bando nei luoghi pubblici il cellulare in versione babysitter digitale per tenere buoni i bambini. Prevede il divieto dell'utilizzo «dei dispositivi funzionanti tramite onde a radiofrequenza e dei videogame» nei primi cinque anni di vita e un uso limitato dai sei anni in su e, comunque, sotto la supervisione di un adulto.
La proposta del deputato pediatra è piaciuta talmente tanto che il divieto è stato esteso anche agli alunni all'interno delle scuole medie e superiori durante le ore didattiche, allineandosi alla misura già varata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che nei mesi scorsi ha imposto il divieto assoluto di utilizzo dei cellulari in classe, anche per fini educativi e didattici, dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola media.
La legge impegna anche la presidenza del Consiglio dei Ministri e i ministeri della Salute e dell'Istruzione, a realizzare campagne di sensibilizzazione «finalizzate alla corretta informazione sui possibili danni causati alla salute psicofisica del bambino derivanti dall'uso smodato o distorto delle apparecchiature digitali».
Le multe
La legge prevede la multa in caso di violazione del divieto. Da 150 a 500 euro.
Cosa è la nomofobia
La legge accende i riflettori su una delle possibili conseguenze dell’abuso dei cellulari in tenera età. Si chiama nomofobia, ossia No mobile phone phobia, termine coniato in Inghilterra nel 2008. Indica quell’irrazionale stato di paura di rimanere sconnessi, lontani dal cellulare. Una condizione che genera sentimenti di ansia, nervosismo o distress. (serena lullia)