Caso spionaggio su Jacobs, Giacomo Tortu è indagato
Il fratello del velocista Filippo si sarebbe rivolto alla società Equalize per acquisire le comunicazioni private dell’azzurro con il suo staff per sospetti di doping
Sassari Adesso Giacomo Tortu, fratello del velocista oro olimpico Filippo, è indagato nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte attività di spionaggio nei confronti di Marcell Jacobs.
Giacomo Tortu si sarebbe rivolto alla società di sicurezza e investigazioni Equalize. La richiesta, avanzata nel settembre 2020 – quasi un anno prima delle Olimpiadi di Tokyo – riguardava l’acquisizione dei risultati delle analisi del sangue di Jacobs, con il sospetto che eventuali positività al doping fossero state occultate. Non solo: Tortu avrebbe chiesto anche di accedere alle comunicazioni private del velocista e del suo staff, tra cui l’allenatore Paolo Camossi, il manager Marcello Magnani e il nutrizionista Giacomo Spazzini.
Per portare a termine l’operazione, sarebbe stato coinvolto l’hacker vicentino Gabriele Pegoraro, anch’egli indagato, con un compenso pattuito di 10mila euro. Tuttavia, quando Tortu ricevette la chiavetta USB con i presunti dati, la trovò vuota. Ma il lavoro era stato comunque eseguito.
Emergono quindi nuovi elementi: l'ex superpoliziotto Carmine Gallo ha messo a verbale che Giacomo Tortu gli avrebbe chiesto di avere informazioni sugli esiti di analisi del sangue di Jacobs. Tutto nasce dall’inchiesta sulla società Equalize, con il pm Francesco De Tommasi che indaga su fatti avvenuti nel 2020-2021. Tortu e Jacobs, compagni di staffetta azzurra, il primo con i colori delle Fiamme Gialle e l’altro delle Fiamme Oro, sono gli unici italiani, assieme a Chituru Ali, a essere scesi sotto i 10” nei 100 metri.
Per questa vicenda, legata allo spionagggio, Jacobs si è definito «parte lesa», Filippo Tortu «totalmente estraneo».