Il caso
Uccide la madre a coltellate, poi confessa: «Ho fatto la cosa giusta»
La tragedia di Prato, il 22enne non ha mostrato alcun rimorso: è in stato di arresto all’interno di una clinica
PRATO Ha ucciso la madre a coltellate mentre si era addormentata con la testa sul tavolo, poi è rimasto chiuso in casa con lei per undici ore. Quando è stato sicuro che Anna Viliani, 60 anni, fosse morta dopo una lunga agonia, ha dato fuoco alla casa, è andato dai vicini e ha dato l’allarme. Ha confessato Davide Morganti, 22 anni, affetto da sordità, dopo essersi inizialmente chiuso nel silenzio.
«Sono stato io a uccidere mia mamma – riporta il Corriere -. Avrei dovuto uccidere anche mio padre, mio fratello, mio zio e mio nonno. Sono stati sempre cattivi con me. Fin da quando ero piccolo mio padre mi picchiava in testa e i miei familiari mi deridevano. Io mi posso liberare delle violenze del passato solo se loro muoiono».
La tragedia familiare si è verificata in una villetta di Montepiano, frazione del comune di Vernio, provincia di Prato. Il ragazzo, che secondo quanto ricostruito dagli inquirenti non aveva alcuna patologia psichiatrica accertata, si trova in stato di arresto all’interno di una struttura. Nessun rimorso per l’omicidio. «Ho fatto la cosa giusta».