«Continuità territoriale, la Fasi sempre in prima fila per il diritto alla mobilità dei sardi»
Il presidente dei circoli Bastianino Mossa al convegno di Alghero: «La Federazione rappresenta 300mila persone, siamo una opportunità di sviluppo»
Alghero «La Fasi rappresenta circa 300.000 persone di origine sarda presenti in 10 regioni e 46 province d’Italia. Chiaro che diventa strategico cercare di studiare una continuità territoriale che tenga conto di questi numeri, numeri che possono rappresentare un’opportunità per lo sviluppo sociale ed economico della Sardegna». Dati alla mano, è così che Bastianino Mossa, presidente della Fasi, la Federazione delle associazioni sarde in Italia, ha portato la voce del mondo dell’emigrazione al convegno “Quale continuità territoriale per la Sardegna?”, lunedì 10 marzo 2025 nella sala Executive dell’aeroporto di Alghero. Un appuntamento organizzato dall’associazione culturale Maestrale cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessora regionale dei Trasporti Barbara Manca, il presidente nazionale di Assaeroporti Carlo Borgomeo, il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, il sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto e il general manager della Sogeaal Fabio Gallo. A coordinare ci ha pensato Mario Bruno.
Un’occasione per fare il punto sul diritto alla mobilità per i sardi e discutere sulla nuova continuità territoriale aerea, il cui bando dovrà essere pubblicato entro aprile 2025. «L’estensione del diritto alla continuità territoriale anche ai sardi nativi e ai loro discendenti e familiari, rappresenterebbe un passo in avanti notevole per poter ottenere quei diritti che purtroppo ci vengono negativi – auspica al microfono Bastianino Mossa –. Per arrivare a raggiungere questo obiettivo l’impegno della Fasi a supporto delle iniziative della Regione Sardegna è scontato e anzi ci mettiamo a disposizione per cercare di avere l’aiuto anche delle altre Regioni d’Italia dove siamo presenti e che hanno anche una rappresentanza più forte a livello comunitario».
Nella storia cinquantennale del mondo dell’emigrazione sarda organizzata, prima conferenza proprio ad Alghero l’8 e il 9 gennaio 1972, «l’impegno sui trasporti ha registrato diverse battaglie, dure, ma sempre civilissime e non violente» spiega ancora Mossa. A dimostrazione che i trasporti sono un cavallo di battaglia dei sardi in Italia. «Nel 1978 a Genova ci fu una grande manifestazione di oltre 2.000 sardi emigrati nell’Italia continentale e nel resto d’Europa, con alla testa Tullio Locci, presidente dell’allora Lega dei Circoli sardi in Italia oggi Fasi – è la ricostruzione storica di Mossa –. Occupammo il porto, nonché il centro della città, compresa la prefettura, dove il prefetto ricevette e ascoltò i delegati della protesta. Oltre 2.000 persone, con donne e bambini, erano abbandonate nelle banchine del porto da due giorni e due notti in attesa di potersi imbarcare: senza nessuna assistenza, in condizione disumane a causa degli scioperi e della scarsità di navi disponibili. La battaglia fu vinta alla grande perché la Tirrenia fu obbligata a trattare con il presidente della Lega sarda, grazie alla mediazione del sottosegretario del ministero dei Trasporti, Giovanni Nonne, che ottenne la concessione a favore degli emigrati di un contingente di 50.000 posti oltre a 15.000 posti auto all’anno in regime di autogestione: la cosiddetta “corsia preferenziale”. Con questa vittoria ha inizio la straordinaria storia del Servizio trasporti della Fasi, del quale divenne responsabile l’indimenticabile Filippo Soggiu».
Da quel momento sono partite tutta una serie di battaglie civili per vedere riconosciuto il diritto alla mobilità. Le manifestazioni si sono moltiplicate nel tempo, a Bergamo, Pisa, Bologna, Torino, Venezia, Verona, Milano Linate... L’impegno della Federazione dei circoli sardi non è mai venuto meno. I Governi e le amministrazioni regionali si sono alternati, sono cambiati, ma il mondo dell’emigrazione è rimasto sempre vigile e presente.
«Nel 2024 – tanto per arrivare subito all’attualità – siamo riusciti ad ottenere da Aeroitalia una convenzione che ci ha permesso di poter viaggiare alle medesime condizioni dei residenti in Sardegna» evidenzia Bastianino Mossa. «Abbiamo erogato circa un migliaio di biglietti di questa tipologia nelle tratte di continuità territoriale eseguite da Aeroitalia: Milano Linate-Alghero; Roma Fiumicino-Alghero; Milano Linate-Olbia; Roma Fiumicino-Olbia. Questa convenzione è stata poi sostituita da un’altra, riservata solo ai “nativi” residenti fuori Sardegna e che comunque malgrado le buone intenzioni è poco consona alle esigenze dei sardi residenti fuori dall’isola e ai loro familiari». «Recentemente ci siamo prefissi di coinvolgere sul tema “continuità territoriale” i territori e le città dove siamo presenti con le nostre associazioni/circoli, questo grazie all’integrazione di molti di noi sardi nella società civile e nelle istituzioni locali. Siamo partiti da Torino. La prossima iniziativa – annuncia il presidente della Fasi – sarà quasi certamente a Bologna, dove è intenzione coinvolgere tutta l’Emilia Romagna e le Alte Marche»