La Nuova Sardegna

La richiesta di decadenza

Mura, Fdi: «Perché M5s esulta? La Corte dei Conti non cancella i pasticci di Todde»

Mura, Fdi: «Perché M5s esulta? La Corte dei Conti non cancella i pasticci di Todde»

Il deputato commenta il provvedimento: ininfluente rispetto ai rilievi mossi dal Collegio di garanzia elettorale»

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Roma Il provvedimento della Corte dei Conti che promuove la correttezza dei rendiconti delle spese elettorali potrebbe incidere sulla richiesta di decadenza di Alessandra Todde? No, secondo Francesco Mura, deputato di Fratelli d’Italia che, anzi, dice che «i grillini confondono fischi per fiaschi». Perché, secondo il parlamentare, «la notizia che la Corte dei Conti reputa regolari le spese di tutti i partiti politici se non può che farci piacere, non ha certo cancellato il pasticcio creato dalla presidente Todde sulla rendicontazione, come segnalato dal Collegio regionale di garanzia elettorale. Nulla cambia rispetto alle criticità già evidenziate: l’assenza di un mandatario, la mancanza di un conto dedicato su cui far confluire spese e entrate e le anomalie amministrative che restano sul tavolo. Curiosa poi la versione offerta dal collega Alfonso Colucci – attacca Mura – il quale, nel suo tentativo di spacciare questa vicenda per un attacco del centrodestra, si dimentica un piccolo dettaglio: il pronunciamento iniziale non viene da Fdi, ma da un organo istituzionale terzo. Se c’è qualcuno che ha fatto confusione, è proprio lui. Ancor più curiosa è l’amnesia sulla composizione del comitato elettorale di Todde: Colucci cita se stesso, Licheri e Fenu, ma dimentica un nome non proprio secondario e cioè quello di Giuseppe Conte. Strano lapsus per chi oggi si erge a paladino della trasparenza. Il Movimento 5 Stelle, con la sua solita comunicazione compulsiva, non fa altro che avvelenare i pozzi. Se davvero vogliono aiutare la presidente Todde, farebbero bene ad abbassare i toni e a lasciar lavorare la magistratura, che sta esaminando il ricorso. Il caos generato è sotto gli occhi di tutti e, tra l’altro, sta paralizzando l’azione di governo della Sardegna, ancora senza un bilancio approvato e con un esercizio provvisorio che rischia di trascinarsi fino ad aprile. Una situazione inaccettabile per i sardi».

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