Una croce d’argento, resti umani di 400 anni fa e una strage: mistero svelato dagli 007
A Perdasdefogu un nuovo ritrovamento riaccende i riflettori su un intrigo secolare
Perdasdefogu Il ritrovamento di “reperti con ossa umane di diversa età anagrafica” nel territorio di Perdasdefogu, vallata di Frùmini, ha fatto rimbalzare di casa in casa l’intrigo secolare della “Croce processionale d’argento” rubata durante una bardana, una decina di morti tra aggressori (giunti a cavallo da Mandas) e aggrediti. Croce che, per i misteri dei furti internazionali d’arte, è stata battuta (dicembre 2023) in un’asta a Sotheby’s e riportata a Mandas: era quella, con i santi venerati nel paese ogliastrino, custodita nella parrocchia di San Pietro e trafugata. Le ossa rinvenute ieri sono anche quelle di chi aveva partecipato all’assalto negli anni ’30 del 1600? Dovranno essere fatte le analisi scientifiche. (Anni fa a Tueri, nel Pantheon dei prenuragici, nei pressi della Casa dell’Orco, furono ritrovati scheletri analizzati dall’archeologo Luca Lai, docente all’università di Charlotte nel Nord Carolina).
I carabinieri, col maresciallo Giovanni Casella, hanno accompagnato – tra torrenti in piena e una vegetazione da paradiso terrestre – tre archeologi: un funzionario della Sovrintedenza, Enrico Dirminti (laurea a Ca’Foscari in Egittologia) e Alberto Mossa e Tiziana Chillotti (laurea a Cagliari). Sette ore di scavi a mani nude e a pancia in giù, sotto una grotta calcarea sovrastata da ciclamini, edere giganti, filliree, ontani, lecci con tronchi coperti da muschi. Scavo con gli attrezzi del mestiere: mani protette anche da guanti, metrini, bisturi, specilli, torce vere e quelle dei telefonini, rilievi in 3D, per poi raccogliere tante sacche con ossa di ogni tipo, crani compresi. «È tutto scientificamente molto interessante, ci studieremo a lungo», ha detto Dirminti. In serata, con i colleghi, è stato in caserma a verbalizzare la clamorosa scoperta. Il tutto dovuto alla segnalazione fatta al sindaco da tre appassionati di storia locale (Salvatore Mura, Antonio Lai e Mario Lai del Gruppo Grotte). Ritrovamento più consistente dei due scheletri dissepolti nel novembre 1977 a “Is Corcorigas”, sotto l’imponente cascata di porfidi di Bruncu Santoru, zona verso la quale si erano diretti “is bardaneris mandaresus” con la Croce Rubata e inseguiti dai priori di Perdasdefogu. Finì con un massacro, oltre ai sei morti nella zona dei ritrovamenti di ieri. Qui si erano appostati altri cittadini di Perdasdefogu per catturare quelli chiamati “i ladri del Crocifisso”.
Tutto venne alla luce nel 1977 con le testimonianze dei già ottantenni Giuseppe Murgia (ex sindaco, ex podestà, ex commissario prefettizio), il dirigente dell’anagrafe Erminio Boi e Angelina Carta oltre alla testimonianze di Salvatore Spano di 98 anni. Racconto all’unisono: la croce processionale d’argento era stata fatta a Cagliari, erano arrivati a cavallo almeno in dieci da Mandas, i banditi agguantano la croce con un grande laccio di pelle, la trascinano, chi la portava cade, è un parapiglia, i ladri fuggono con la croce e si dirigono dalla parte del fiume direzione Orroli-Nurri, c’è un primo scontro con due morti, poi un secondo corpo a corpo nella zona del fiume. Uno dei ladri di Mandas riesce però a scappare con la Croce rubata. Che però non compare in alcun documento né della chiesa di Mandas, né della Diocesi, né sui giornali. Croce che appare invece a Perdasdefogu nella descrizione della visita pastorale dell’arcivescovo di Cagliari monsignor Alonso Lasso. Tanti racconti ma questa unica documentazione.
E altri dettagli. Nei primi anni del Novecento va a Mandas (paese con terre molto fertili) un contadino di Perdasdefogu, Vittorio Mura. Vuol comprare un terreno della chiesa per seminarci il grano. Si accorda col canonico Salvatore Dessì che gli confida: “Te lo do, ma sappi che in quel terreno c’è il diavolo, ci hanno sepolto una croce”. L’acquisto sfuma. Dopo un secolo l’asta di Sotheby’s. Il mistero si dipana. Ma, soprattutto, due cittadini incaricano un valente studioso di storia dell’arte religiosa sarda. “La croce oggi a Mandas è quella rubata a Perdasdefogu. Verrà documentato a breve” anticipano Tore Mura e Giampiero Tegas. Gli 007 hanno trovato il colpevole. E qui si apre uno stimolante capitolo di storia moderna.