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Scienza

Scoperta la proteina che potrebbe fermare la caduta dei capelli

Scoperta la proteina che potrebbe fermare la caduta dei capelli

Uno studio internazionale pubblicato su Nature rivela il ruolo chiave di una molecola nella rigenerazione dei follicoli. Nuove prospettive per contrastare l’alopecia e favorire la ricrescita

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Roma Una nuova scoperta scientifica potrebbe aprire la strada a futuri trattamenti contro la caduta dei capelli. Un gruppo di ricercatori internazionali ha identificato una proteina chiave, chiamata MCL-1, che sembra essere fondamentale per la rigenerazione dei follicoli piliferi, aprendo così nuove prospettive per affrontare alcune forme di alopecia, la condizione che provoca la perdita o il diradamento dei capelli.

Lo studio, condotto su topi da scienziati della Duke-NUS Medical School di Singapore e del Walter and Eliza Hall Institute in Australia, e pubblicato su Nature, ha dimostrato che questa proteina svolge un ruolo decisivo nel proteggere le cellule staminali dei follicoli nella fase in cui si riattivano per produrre nuovi capelli. Senza MCL-1, queste cellule non sopravvivono allo stress che accompagna l’inizio della crescita, e i follicoli perdono la capacità di rigenerarsi dopo la caduta del capello.

I follicoli piliferi non sono sempre attivi: attraversano cicli di crescita, riposo e regressione. La proteina MCL-1 non interviene nella formazione iniziale dei follicoli, ma risulta essenziale nel momento in cui devono riattivarsi per produrre nuovi capelli. Quando i ricercatori hanno eliminato la proteina nei topi, le cellule staminali attivate sono scomparse rapidamente, e i peli non sono ricresciuti dopo la rasatura.

Un altro risultato importante riguarda l’interazione tra MCL-1 e un’altra proteina, P53, che regola il processo di morte cellulare. Nei topi privi di MCL-1, la rimozione anche del gene P53 ha permesso di recuperare la crescita del pelo, suggerendo un legame diretto tra queste due molecole nella sopravvivenza delle cellule staminali.

Questi risultati, seppur ancora limitati agli studi sugli animali, potrebbero rappresentare una svolta per la ricerca di terapie più mirate ed efficaci contro la perdita di capelli. I ricercatori sottolineano che saranno necessari ulteriori studi per capire se questi meccanismi possono essere sfruttati anche nell’uomo. Ma la scoperta segna un passo importante verso una maggiore comprensione dei processi che regolano la crescita del capello.

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