Graziano Mesina icona rap: da Marracash a Salmo e Sa Razza
Le citazioni al bandito nelle canzoni degli ultimi anni. Un duo sardo lo ha anche reso protagonista di un videoclip
Graziano Mesina è una reference che torna puntuale nella musica rap. Una vera e propria icona street di cui la cultura hip hop si è appropriata e ha fatto sua. Canzoni a lui dedicate, citazioni, persino videoclip che lo vedono protagonista. Lo hanno fatto artisti locali e rapper di caratura nazionale, Salmo e Marracash su tutti. Era il bandito per antonomasia, e la sua figura controversa ha creato una fascinazione non indifferente nella musica degli ultimi anni.
«One man, one story, Mesina vero sardo G», canta il duo Sa Razza, precursore del rap in Sardegna, nel brano interamente celebrativo “Vero sardo G”, pubblicato nel 1994. Nel 2013 scoppiò la bufera attorno al rapper Fabrizio Cabras per aver intitolato una sua canzone proprio “Graziano Mesina”. Un inno dedicato a Grazianeddu, aveva spiegato l’autore. Ancora, un duo rap sardo, gli AlterEgo, nel 2019 ha osato di più: non solo la canzone “Bandoleros” ha chiari riferimenti all’ex primula rossa, ma i due, Raptus e Sblasta, sono andati direttamente a Orgosolo per girare un videoclip proprio insieme a lui.
Anche il king del rap italiano non ha resistito al fascino della rima che finisce per Mesina. Marracash ha richiamato il bandito barbaricino all’interno della performance per l’album Red bull “64 bars” con la lunga strofa di “64 barre di paura”. Compare nella quartina: «Su e giù per lo stretto di Messina / Ti sequestro, vero G. Mesina / Ho sposato questa street, fedina / Ti faccio sopra una X, schedina». Era il 2021. Stesso anno in cui Salmo pubblicava il disco “Flop”, e nel brano “Mi sento bene”, per rendere l’idea sulla propria crisi interiore, usa la metafora del Graziano regionale: «La vita a volte non è dura, fra', è meschina (Uh) / Vuoi farti un piano per la fuga come Mesina (Ah) / Ma ho un esame di coscienza domattina senza la tesina (Uh) / Scade il tempo (Uh), cocaina (Uh) nella clessidra (Uh, ah)».