La legale di Graziano Mesina: «Il suo desiderio era tornare in Sardegna, non voleva morire in carcere»
L'avvocata Beatrice Goddi: «un mese fa era arrivato il 'no' al differimento perché ritenuto ancora pericoloso, poi ieri la scarcerazione, ora lavoriamo per portare la salma a Orgosolo»
Roma «Il desidero di Graziano Mesina era di tornare in Sardegna e non morire in carcere». A dirlo l'avvocato Beatrice Goddi, legale dell'ex primula rossa del banditismo sardo, morto questa mattina, sabato 12, a Milano a 83 anni. Nell'ultimo colloquio, racconta la penalista, «aveva espresso questi desideri. Nonostante la malattia era sempre ottimista e positivo. Ora con la sua famiglia arrivata a Milano questa mattina siamo al lavoro per riportare la salma in Sardegna, a Orgosolo».
«Abbiamo presentato infinite istanze - racconta l'avvocato - la sua situazione era chiara già il 10 marzo quando da una tac era emersa la gravità del suo stato ma il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva rigettato la nostra richiesta ritenendolo ancora pericoloso. Poi dopo un nuovo colloquio abbiamo ripresentato una nuova istanza e la mattina dopo è arrivata la scarcerazione e il trasferimento in ospedale», dove è morto poche ore dopo.