Gli alunni di Monte Rosello fanno festa in Pediatria
SASSARI. In occasione della fine dell’anno scolastico gli insegnanti della "scuola in ospedale", che operano a Sassari nell’azienda ospedaliero universitaria già da dodici anni nei reparti di...
SASSARI. In occasione della fine dell’anno scolastico gli insegnanti della "scuola in ospedale", che operano a Sassari nell’azienda ospedaliero universitaria già da dodici anni nei reparti di Pediatria, Pediatria-Infettivi, Neuropsichiatria in Neuropschiatria Infantile ed Ortopedia con i tre ordini di istruzione: infanzia, primaria e secondaria di primo grado, hanno realizzato un evento musicale nel reparto di Pediatria.
Infatti, grazie alla disponibilità e all’autorizzazione della Direzione Generale Aou di Sassari, unita al consenso, al sostegno ed alla fiducia dei direttori dei reparti di Pediatria, Roberto Antonucci e di Neuropschiatria Infantile Stefano Sotgiu, e grazie al supporto della 4 a della scuola primaria dell’istituto comprensivo di Monte Rosello Alto, diciannove bambini guidati dai loro insegnanti hanno rappresentato in musica, storie, brani musicali classici e non e altre particolari coreografie portando un po’ di allegrie all’interno della struttura ospedaliera.
La manifestazione si è proposta come elemento di normalizzazione della vita dei bambini ricoverati centralizzando le proprie iniziative in spazi in cui giocare, costruire, manipolare, inventare, scoprire, studiare.
I bambini, attraverso il linguaggio globale della musica, della mimica e della incisività teatrale, hanno trasmesso sollecitazioni emozionali espressivamente potenti e fortemente aggreganti suscitando in tutti i presenti attimi di spensieratezza e soddisfazione. Insomma, sono riusciti a far emergere fortemente il senso di solidarietà arricchendo se stessi e migliorando le relazioni interpersonali e di comprensione verso chi è proiettato nel disagio e nella sofferenza.
Una vera e propria medicina, per i piccoli malati, che per qualche ora si sono potuti staccare mentalmente dalla loro non facile condizione e vivere un momento di spensieratezza, e anche per gli stessi medici, oltre che per i 19 studenti, che hanno visto quanto si può essere utili e incisivi. Insomma un’iniziativa encomiabile sotto tutti i punti di vista.
Giulio Favini