Patto tra le cantine di Sorso e Sennori
di Salvatore Santoni
Nasce un Consorzio per tutelare la produzione vitivinicola della Romangia e rinfrescare la doc del moscato
17 novembre 2019
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SORSO. Un consorzio per tutelare, controllare e promuovere la produzione vitivinicola della Romangia. Lo hanno formato un gruppo di operatori del settore che hanno base a Sorso e Sennori. Tra le priorità quella di rinfrescare la doc del moscato per dare spazio a nuove opportunità e riportare il vitigno all’antico splendore.
La novità ha preso forma in piena estate, quando i rappresentanti delle cantine si sono messi attorno a un tavolo per cercare di fare squadra. Ne è nato non un semplice raggruppamento di imprese bensì un consorzio volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini, che di recente è stato riconosciuto e autorizzato dal ministero delle Politiche agricole con l’erga omnes per le due denominazioni del territorio: moscato di Sorso Sennori doc e Romangia Igt.
Si tratta di un traguardo importantissimo per tutta la Romangia, proprio perché l’erga omnes consente e obbliga a operare anche nei confronti degli operatori vitivinicoli non consorziati. Un compito di grande responsabilità, dunque, affidato a pochissime altre realtà nell’isola. Attualmente il consorzio raggruppa le cantine più in voga del territorio, come Nuraghe Crabioni e la coop dei Viticoltori della Romangia, ma sono presenti anche altre realtà come Tenute Carta, Antichi Vigneti Manca, Cantine Fara e i nuovi soci Mario Bagella e Cantine Sorres di Laura e Delia Fiori.
«Questa è una grande opportunità – commenta la presidente del consorzio, Alessandra Seghene – l’importantissimo ruolo istituzionale affidatoci dal Mipaaf ci consentirà di interloquire direttamente nei rapporti con istituzioni, agenzie e anche con lo stesso ministero. Sarà pertanto possibile garantire la tutela delle due denominazioni lungo l’intera filiera vitivinicola, promuovere la valorizzazione dei prodotti in Italia e all’estero anche attraverso azioni dirette del consorzio per l’internazionalizzazione, vigilare sul mercato durante tutte le fasi di commercializzazione». Oltre alle funzioni di tutela e controllo, al consorzio competono anche quelle di promozione, valorizzazione e di informazione ai consumatori. «Siamo molto soddisfatti di questo importante traguardo che sino a pochi anni fa sembrava un’impresa impossibile – riprende Seghene – aggregare tante aziende con un unico obiettivo: promuovere e valorizzazione un territorio che ha reso grande la Sardegna del vino». Per la compagine è prioritario restituire dignità a un territorio conosciuto da sempre come quello del buon vino, non a caso è il secondo terroir in Sardegna per grandezza con i suoi quasi 1000 ettari e una poliedrica vocazione in quanto da sempre rinomato non solo per il cannonau ma anche per vermentino cagnulari, moscato e altre meno conosciute come zirone e pansale. «Da parte della nostra coop – spiega Federico Razzu, presidente della Viticoltori della Romangia – la nascita di questo consorzio conferma quanto di buono nel territorio il settore sta dimostrando da alcuni anni: piccole aziende in continua crescita, con prodotti sempre migliori, che decidono di aggregarsi non è cosa secondaria: credo che lavorando in modo serio potremmo avere dei risultati utili per le aziende e anche per il territorio». I programmi futuri sono tanti, alcuni di facile portata, come l’ampliamento in modifica ordinaria del disciplinare del moscato di Sorso Sennori doc. «Nel ‘96 non abbiamo potuto utilizzare la doc moscato di Sorso Sennori perché “sospesa” dal Mipaaf – spiega Alessandro Dettori, delle Tenute Dettori – in quanto da diversi anni non veniva più rivendicata. Non volevamo imbottigliare come vino da tavola il moscato e ricercando tra le varie denominazioni, abbiamo scoperto l’esistenza di Romangia Igt».
La novità ha preso forma in piena estate, quando i rappresentanti delle cantine si sono messi attorno a un tavolo per cercare di fare squadra. Ne è nato non un semplice raggruppamento di imprese bensì un consorzio volontario per la tutela e la valorizzazione dei vini, che di recente è stato riconosciuto e autorizzato dal ministero delle Politiche agricole con l’erga omnes per le due denominazioni del territorio: moscato di Sorso Sennori doc e Romangia Igt.
Si tratta di un traguardo importantissimo per tutta la Romangia, proprio perché l’erga omnes consente e obbliga a operare anche nei confronti degli operatori vitivinicoli non consorziati. Un compito di grande responsabilità, dunque, affidato a pochissime altre realtà nell’isola. Attualmente il consorzio raggruppa le cantine più in voga del territorio, come Nuraghe Crabioni e la coop dei Viticoltori della Romangia, ma sono presenti anche altre realtà come Tenute Carta, Antichi Vigneti Manca, Cantine Fara e i nuovi soci Mario Bagella e Cantine Sorres di Laura e Delia Fiori.
«Questa è una grande opportunità – commenta la presidente del consorzio, Alessandra Seghene – l’importantissimo ruolo istituzionale affidatoci dal Mipaaf ci consentirà di interloquire direttamente nei rapporti con istituzioni, agenzie e anche con lo stesso ministero. Sarà pertanto possibile garantire la tutela delle due denominazioni lungo l’intera filiera vitivinicola, promuovere la valorizzazione dei prodotti in Italia e all’estero anche attraverso azioni dirette del consorzio per l’internazionalizzazione, vigilare sul mercato durante tutte le fasi di commercializzazione». Oltre alle funzioni di tutela e controllo, al consorzio competono anche quelle di promozione, valorizzazione e di informazione ai consumatori. «Siamo molto soddisfatti di questo importante traguardo che sino a pochi anni fa sembrava un’impresa impossibile – riprende Seghene – aggregare tante aziende con un unico obiettivo: promuovere e valorizzazione un territorio che ha reso grande la Sardegna del vino». Per la compagine è prioritario restituire dignità a un territorio conosciuto da sempre come quello del buon vino, non a caso è il secondo terroir in Sardegna per grandezza con i suoi quasi 1000 ettari e una poliedrica vocazione in quanto da sempre rinomato non solo per il cannonau ma anche per vermentino cagnulari, moscato e altre meno conosciute come zirone e pansale. «Da parte della nostra coop – spiega Federico Razzu, presidente della Viticoltori della Romangia – la nascita di questo consorzio conferma quanto di buono nel territorio il settore sta dimostrando da alcuni anni: piccole aziende in continua crescita, con prodotti sempre migliori, che decidono di aggregarsi non è cosa secondaria: credo che lavorando in modo serio potremmo avere dei risultati utili per le aziende e anche per il territorio». I programmi futuri sono tanti, alcuni di facile portata, come l’ampliamento in modifica ordinaria del disciplinare del moscato di Sorso Sennori doc. «Nel ‘96 non abbiamo potuto utilizzare la doc moscato di Sorso Sennori perché “sospesa” dal Mipaaf – spiega Alessandro Dettori, delle Tenute Dettori – in quanto da diversi anni non veniva più rivendicata. Non volevamo imbottigliare come vino da tavola il moscato e ricercando tra le varie denominazioni, abbiamo scoperto l’esistenza di Romangia Igt».