La Nuova Sardegna

Sassari

Truffò la convivente condannato ex carabiniere

di Nadia Cossu
Truffò la convivente condannato ex carabiniere

I due si erano conosciuti su una chat di incontri: prima il finto amore poi le botte La donna costretta a vendere tutti i gioielli e a versare contanti sotto minaccia

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SASSARI. Tre anni e nove mesi di reclusione è la condanna inflitta dal giudice Mauro Pusceddu a Giuseppe Steri, ex carabiniere originario di Cagliari, accusato di aver sedotto una 58enne di Sennori, conosciuta in un sito di incontri su Internet e di averla picchiata e derubata dei gioielli che aveva in casa. All’epoca dei fatti l’uomo (recidivo) era stato anche arrestato dai carabinieri.

Ieri mattina il pubblico ministero Andrea Giganti ha sollecitato una condanna a due anni e sei mesi per truffa, maltrattamenti in famiglia e furto. Il giudice ha aumentato la pena a tre anni e nove mesi e ha condannato l’uomo al pagamento di una provvisionale di 15mila euro. All’imputato, difeso dall’avvocato Pierfrancesco Cherchi Minniti, erano state contestate anche le aggravanti «di aver commesso il fatto con violenza sulle cose approfittando di condizioni di persona – la donna era depressa e addolorata per la scomparsa di un figlio in tenera età – tali da ostacolare la pubblica e la privata difesa». E, ancora, «di aver cagionato alla persona offesa un danno patrimoniale di rilevante gravità e di aver abusato di relazione di coabitazione».

Steri aveva conosciuto la sua vittima sul sito di incontri Badoo e poi su Facebook, le aveva dichiarato il suo amore, le aveva detto che l’avrebbe sposata, era persino andato a vivere da lei. Poi l’inferno: dopo averle fatto vendere tutto l’oro che aveva in casa ed essersi fatto consegnare i pochi soldi che lei possedeva, era riuscito anche nell’intento più infimo: «Sapeva dove tenevo la collanina di mio figlio morto qualche anno fa – aveva raccontato in aula al giudice – L’unico oggetto che mi ero rifiutata di vendere al Compro oro. Lui l’ha trovata e mi ha portato via anche quella...».

La 58enne era solo una delle tante vittime dell’uomo ma anche l’unica che era riuscita a incastrarlo. «Ero innamorata di lui e lui era pazzo di me – aveva detto, assistita dal suo avvocato Mario Spanu – In realtà mi ha raggirato abilmente. Quando otteneva ciò che voleva era amorevole ma se le sue richieste non venivano soddisfatte diventava violento». Steri le aveva fatto credere che sarebbe venuto in possesso di un importante lascito, un patrimonio immobiliare di 600mila euro e diceva che aveva bisogno di liquidità per pagare il notaio. «Mi induceva a chiamare diverse persone per chiedere soldi. Ero riuscita a dargli quasi 10mila euro, gli facevo i versamenti sulla postepay ma non bastava mai». Quando la donna ha manifestato la difficoltà a trovare ancora contanti sono cominciate le minacce e le percosse. Alla fine, stremata, aveva trovato la forza di denunciarlo. L’avvocato Cherchi Minniti ha già preannunciato il ricorso in appello.

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