Sassari, dipendenti di McDonald’s in sciopero a Pasqua e Pasquetta
La Filcams Cgil attacca: «La situazione è delicata: molte incongruenze normative e organizzative»
Sassari La Filcams Cgil della Provincia di Sassari va avanti con lo sciopero annunciato per oggi, 20 aprile, e che proseguirà domani, 21 aprile, coinvolgendo i due punti vendita McDonald’s Italia di Sassari: il ristorante del centro commerciale “Porte di Sassari” e il McDrive vicino alla strada per Caniga. L’astensione riguarderà l’intero turno lavorativo, incluse tutte le prestazioni ordinarie, supplementari e straordinarie.
«La mobilitazione si inserisce nel contesto della protesta nazionale unitaria indetta dalle organizzazioni sindacali di categoria, con l’obiettivo di ottenere l’apertura di un tavolo di contrattazione integrativa aziendale nazionale. McDonald’s Italia, ad oggi, rifiuta infatti ogni confronto, bloccando di fatto la possibilità di migliorare le condizioni lavorative e retributive dell’intera rete. Nel caso specifico di Sassari, la situazione è ancora più delicata – spiega il sindacato –. Dopo il passaggio dalla gestione in franchising a quella diretta, molte incongruenze normative e organizzative sono rimaste irrisolte. In particolare, i lavoratori e le lavoratrici con contratti part-time da 36 ore settimanali – un’anomalia rispetto agli standard aziendali di McDonald’s Italia – si trovano oggi a subire turni spezzati, con tre ore di lavoro al mattino, tre alla sera e pause forzate di almeno quattro ore. Orari legittimi sulla carta, ma insostenibili nella pratica, soprattutto per chi vive lontano o non dispone di mezzi propri. Eppure, al momento del subentro, McDonald’s Italia aveva promesso un cambiamento: l’eliminazione dei turni spezzati e l’introduzione di turni continuativi di almeno sei ore».
Filcams Cgil di Sassari rappresenta circa 40 lavoratrici e lavoratori coinvolti e denuncia: «Tra Sassari e Porto Torres – a pochi chilometri di distanza – le condizioni di lavoro sono profondamente diverse, solo perché cambia la gestione tra diretta e franchising. Questo sciopero, per molti lavoratori e lavoratrici, sarà anche un momento amaramente ironico: per tanti e tante sarà il primo weekend festivo passato a casa, non perché previsto da un’alternanza equa e sostenibile dei turni, ma perché sarà pagato di tasca propria scioperando».