La Nuova Sardegna

Sassari

Lotta ai predoni del mare «Furti di reti e pescato»

di Gavino Masia
Lotta ai predoni del mare «Furti di reti e pescato»

Denuncia degli operatori della piccola pesca stremati dalla crisi e dalle difficoltà Le proteste raccolte dal Flag Nord Sardegna: «Danni gravi, controlli insufficienti»

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PORTO TORRES. ""Mancano i controlli all’interno del porto commerciale e sulle reti che caliamo in mare aperto: ci vengono infatti rubate, con l’intero pescato, e questo significa perdere il guadagno da portare in famiglia e il ricavo dei prodotti ittici"". A lanciare l’allarme sono gli operatori turritani della piccola pesca, circa trenta imbarcazioni e un indotto di oltre cento pescatori che vivono esclusivamente da questo antico mestiere. ""La cosa più strana – aggiungono gli operatori – è che non troviamo neanche la soddisfazione per farci ascoltare dagli enti preposti: se andiamo a denunciare i continui furti dell’attrezzatura da pesca (e del pescato) alla Capitaneria di porto, per esempio, ci dicono di presentare una formale denuncia ai carabinieri"". Una situazione davvero difficile quella che attraversano questi pescatori con i loro gozzi, che in pieno periodo di emergenza sanitaria si devono ora confrontare anche con il furto del pescato. Sull’argomento è intervenuto anche il Flag Nord Sardegna, attraverso il presidente Benedetto Sechi, che ha raccolto le proteste quotidiane di molti pescatori che ogni giorno si vedono depredati. Sia dagli attrezzi calati in mare sia di quintali di pescato pregiato. ""Il danno arrecato – dice Sechi -, oltre quello notevole di carattere ambientale incide sensibilmente sotto l’aspetto economico per gli operatori della pesca, costretti a salpare reti e nasse già svuotate e a dover sostenere i costi di carburante e di gestione complessiva dell’imbarcazione, oltre alla fatica del lavoro perduto"". Con il prossimo avvio della stagione turistica, inoltre, il fenomeno potrebbe aggravarsi ulteriormente con l’aumento dei consumi, trovando acquirenti poco interessati a verificare l’origine del prodotto. ""I controlli sono certamente insufficienti – aggiunge il presidente del Flag -, perciò chiediamo vengano intensificati ma soprattutto coordinati tra le diverse forze dell’ordine direttamente dalla Prefettura di Sassari. Chi pratica il furto e la pesca illegale con gommoni ma anche con imbarcazioni opportunamente attrezzate fa, presumibilmente, base nei porticcioli dell’area del golfo dell’Asinara, perciò non dovrebbe essere difficile la loro individuazione. Sappiamo anche che è difficile trovarli in flagranza di reato, per questo si rende necessario interrompere il circuito furti e collocamento del pescato rubato, non solo con provvedimenti amministrativi ma anche penali per chiunque si presti ad agevolare questa odiosa pratica di ricettazione che sta frustrando la categoria e che rischia di diventare un serio problema anche di ordine pubblico, se non si interviene con decisione"". Il lavoro a mare è particolarmente duro e il pescatore professionista lo pratica con passione e dedizione, consapevole che la risorsa ittica è sempre più scarsa e perciò va tutelata e mantenuta in equilibrio, in quanto ricchezza comune.

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