Sassari, non picchiò la madre nel lockdown: il giudice assolve il figlio ventenne
«Bisticci comuni». In aula confermati i rapporti tesi ma non i maltrattamenti
Sassari Durante il difficile periodo del lockdown, quando le disposizioni di sicurezza anticovid prevedevano la permanenza forzata in casa, in più di una famiglia si sono verificati episodi di maltrattamenti e violenze che in molti casi sono approdati nelle aule dei tribunali.
Come nel caso in questione. Un figlio era infatti accusato di aver maltrattato, a partire da febbraio del 2020 e per tutta la durata del lockdown, la propria madre «umiliandola – era scritto nel capo di imputazione – vessandola, ingiuriandola e percuotendola». In particolare, secondo le accuse, con cadenza quotidiana il giovane avrebbe sfogato la sua aggressività contro la donna con frasi di questo tenore: «Sei una donnaccia sporca, devi andare via di casa, ti torturo finché non sparisci». E anche minacce più pesanti: «Apro il gas e faccio saltare in aria tutta la casa». E poi in un’occasione l’avrebbe spinta dopo aver colpito a pugni la carrozzeria dell’automobile.
Ma il dibattimento avrebbe accertato un’altra storia. E infatti alla fine del processo il giudice – accogliendo in toto la tesi dell’avvocato difensore Gaetano Paoletti – ha assolto il giovane da tutte le accuse perché il fatto non sussiste.
Sulla base di alcune testimonianze, compresa quella della madre del giovane sarebbe venuto fuori sì un rapporto di convivenza sofferto ma nulla di più di «bisticci comuni, come quello su chi dovesse lavare i piatti...» aveva confermato anche il compagno della donna. La situazione poi si era risolta, tanto che madre e figlio andavano insieme alle udienze. Lei aveva anche tentato di rimettere la querela che però, per il reato contestato, è andata avanti d’ufficio. Lo stesso pm, in linea con la difesa, aveva sollecitato l’assoluzione.