La Nuova Sardegna

Sassari

Candelieri

Il voto in lacrime dei falegnami: «Da anni chiediamo più sicurezza»

di Luca Fiori

	(foto Carmelitos Colores)
(foto Carmelitos Colores)

Il gremiante Francesco Carta punta il dito contro un cavo elettrico della metro. Dopo l’incidente la disperazione del piccolo tamburino Keko: «Ora che facciamo?»

3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Il pianto di Keko, il tamburino di 12 anni, che si dispera davanti al candeliere dei Falegnami, spezzato pochi metri prima dell’arrivo a Santa Maria, resterà l’immagine più forte della Faradda 2024 (scattata da Carmelitos Colores), bellissima come sempre, ma con un finale che ha lasciato in tutti l’amaro in bocca.

«All’inizio si è spaventato tanto – racconta il padre Daniele Carta, componente del Gremio – poi è stato preso dallo sconforto e ha continuato a chiedersi come fosse potuta accadere una cosa simile. E ora come facciamo – mi chiedeva sconsolato – non è giusto, non è giusto, ripeteva in lacrime». È stato in quel momento che la città, dal pubblico ai bordi della strada che ha fatto partire subito il primo applauso, fino ai componenti degli altri gremi e ai tutti i portatori, si è stretta intorno al Gremio dei Falegnami sotto choc.

«Abbiamo sentito la vicinanza di tutti – racconta il gremiante Francesco Carta – dalla comunità intera che partecipa alla Faradda, all’Intergremio, fino all’amministrazione comunale che ci ha espresso immediatamente tanta solidarietà e sostegno. Purtroppo, duole dirlo – prosegue il gremiante dei Falegnami – nel punto in cui è accaduto l’incidente, da qualche anno passa un cavo della metropolitana di superficie che costringe i portatori, che già hanno sulle spalle tante ore di discesa, a compiere delle manovre per cui il candeliere non è stato concepito, tra l’altro – aggiunge Carta – con una struttura di più di due quintali sulle spalle. Il Candeliere nasce per stare dritto – aggiunge il gremiante – doverlo mettere in posizione orizzontale lo sottopone a delle sollecitazioni innaturali. Il peso è stato scaricato su un punto del Candeliere, costruito nel 1921, che forse era troppo debole – prosegue Carta – e purtroppo si è spezzato».

Da anni tutti i gremi, non solo i Falegnami, chiedono che almeno in occasione della Faradda quel cavo possa essere portato più in alto. «Fortunatamente quel punto quest’anno era stato transennato – spiega Carta – se il Candeliere fosse caduto sulla gente sarebbe potuta capitare una tragedia. I candelieri si aggiustano o si ricostruiscono – prosegue il gremiante – la cosa importante è che non si sia fatto male nessuno. A settembre – spiega ancora Francesco Carta – decideremo se procedere a un restauro o se costruire un nuovo candeliere».

Costruito nel 1921 dai fratelli Clemente, affermati mobilieri sassaresi, il cero dei Falegnami era considerato da tutti indistruttibile. Dalla notte del 14 il Candeliere si trova nel chiostro di Santa Maria e rimarrà esposto fino al 22 agosto, l’Ottava, come da tradizione. «Gli altri anni veniva poi sistemato nel museo di Santa Maria – conclude Francesco Carta – ora dovremo decidere dove portarlo in attesa di prendere decisioni sul suo futuro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Il funerale

L'ultimo bandito Graziano Mesina sepolto nella nuda terra – VIDEO

Le nostre iniziative