Nessuno stupro in via Angioy, il racconto choc della ragazza smentito dalle indagini
La Procura di Sassari chiede l’archiviazione: ecco come si è arrivati a questa conclusione
Sassari Evidenti contraddizioni in un racconto che fin dai primi istanti aveva mostrato più di qualche punto debole. Quella giovane di 23 anni che la sera dell’11 febbraio un passante aveva trovato accovacciata in corso Angioy in stato confusionale – tanto da spingerlo a chiamare i soccorsi – in realtà non avrebbe subìto alcuna violenza sessuale. Era stata proprio lei a raccontare agli operatori del 118 e alla polizia, intervenuta immediatamente sul posto, di esser stata stuprata. Un racconto sommario e confuso quello che la 23enne era riuscita a fornire agli inquirenti.
Aveva detto che stava rientrando a piedi a casa e che sarebbe stata aggredita mentre camminava sul marciapiede. Dettagli poco chiari, però, dettati dallo stato di choc che si pensava potesse esser stato determinato proprio dalla violenza appena subita. La giovane non era nemmeno riuscita a descrivere la persona che l’avrebbe violentata. Accompagnata all’ospedale Santissima Annunziata la 23enne è stata sottoposta a una serie di esami specifici che vengono effettuati proprio per accertare se una donna abbia subìto violenza. E già qui, a quanto pare, la sua versione avrebbe cominciato a vacillare. Poi il personale della squadra mobile che al comando del dirigente Michele Mecca aveva avviato le indagini ha visionato le registrazioni delle telecamere della zona alla ricerca di qualsiasi elemento che potesse confermare il racconto della ragazza. Ma anche in questo caso un buco nero.
Hanno poi sentito residenti e titolari di esercizi commerciali che, data l’ora (erano da poco passate le 20), avrebbero in teoria dovuto sentire le urla o addirittura vedere qualcosa. Nemmeno su questo fronte sono emersi particolari utili per le indagini. Gli investigatori si sono quindi concentrati sulla giovane donna, sulla sua vita, le sue frequentazioni. L’hanno ascoltata più volte, hanno cercato di capire se quello che lei aveva raccontato la sera dell’11 febbraio potesse avere un qualche fondamento. Ma nessuna di queste attività di indagine ha portato a ritenere che la violenza sessuale ci sia stata realmente. Anzi, è accaduto l’esatto contrario.
Gli elementi raccolti hanno infatti consentito di stabilire che nessuno stupro si è verificato quel giorno in corso Angioy o nei vicoli limitrofi. Le conclusioni cui è pervenuta la squadra mobile sono finite nel fascicolo del magistrato titolare dell’inchiesta che, lette le risultanze, ha deciso di chiedere al gip che il caso venga archiviato. La notizia della presunta violenza sessuale in una zona centrale della città, a due passi da vari dipartimenti universitari, biblioteche, bar e ristoranti – e persino gli ospedali, vista la vicinanza con le cliniche di viale San Pietro – aveva destato molta preoccupazione. I cittadini chiedevano più pattuglie delle forze dell’ordine per strada, più sicurezza e, come è comprensibile, aggiornamenti sugli sviluppi delle indagini. Che ora sono arrivati. A Sassari non c’è alcun violentatore a piede libero.
© RIPRODUZIONE RI