Un compaesano accarezza “Benedetta” e lui gli buca le gomme dell’auto
La singolare lite per una capretta in un bar di Tula: un 47enne viene insultato e si vendica
Tula Era andato in un bar di Tula con “Benedetta”, una capretta appena nata. Fiero e orgoglioso, un allevatore di 47 anni, l’aveva portata con sè fin dentro il locale. Ma la giornata di Pasquetta, per lui, è finita in una camera di sicurezza della caserma dei carabinieri – in stato di arresto – e oggi, martedì 22 aprile, è comparso davanti al giudice di Sassari Silvia Masala per l’udienza di convalida.
È infatti accaduto che lunedì, dentro quel bar, a un certo punto è scoppiata una lite furibonda perché un compaesano dell’indagato aveva osato toccare Benedetta “con le sue mani indegne”. Queste le parole usate dal 47enne che non aveva proprio gradito che quell’uomo – per il quale evidentemente non nutriva alcuna stima – avesse accarezzato la sua capretta.
La discussione sembrava finita lì e invece è degenerata. L’allevatore infatti ha raggiunto l’abitazione del rivale e lì è proseguita la lite. Mentre l’uomo lo insultava con male parole il 47enne all’improvviso ha tirato fuori dalla tasca un coltello e ha bucato prima una gomma della macchina del compaesano e poi, visto che quest’ultimo continuava a offenderlo, è passato anche all’altra.
Subito dopo ha chiamato i carabinieri: «Sto venendo a costituirmi», e ha raggiunto la caserma del paese dove ai militari ha raccontato per filo e per segno quello che aveva fatto. L’uomo è stato quindi arrestato per minacce, porto abusivo di coltello e danneggiamento.
Nella mattinata di oggi è comparso in tribunale, accompagnato dal suo avvocato difensore Stefano Porcu. Il pubblico ministero Rosanna Nurra aveva chiesto la custodia in carcere ma il giudice Masala ha disposto la misura del divieto di avvicinamento nel raggio di 500 metri alla persona offesa. (nadia cossu)