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Torres, a Sassari sale la febbre per i playoff

di Luca Fiori
Torres, a Sassari sale la febbre per i playoff

Il patron Pierluigi Pinna dà la carica all’ambiente: «Un altro anno di emozioni. Dal terzo posto si parte per i nostri mondiali. Forza rossoblù»

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Sassari Sotto l’ultimo selfie casalingo della regular season - dentro la club house stracolma di tifosi, birrette ed entusiasmo - il patron Pierluigi Pinna, dopo la larga vittoria contro il Carpi, ha scritto così: «Un altro anno di emozioni. Dal terzo posto si parte per i nostri mondiali. Forza rossoblù». E la febbre per i “mondiali” come li chiama il numero uno di Abinsula - che altro non sono che i playoff per la promozione in serie B - sta salendo anche in città.

Nei bar frequentati dai tifosi, nei “barber shop” del centro, dove anche i calciatori della Torres vanno a farsi ritoccare la sfumatura o nella macelleria dove Antonelli, Zaccagno, Mastinu e Varela acquistano la carne, l’argomento Torres sta scalando la classifica del gradimento.

«La città era già pronta dallo scorso anno a fare un salto di categoria» spiega Fabrizio Cherveddu, titolare del “Fabrizio the Barber” di via Cagliari, mentre attende l’arrivo di Danilo Petriccione, il secondo portiere rossoblù per l’appuntamento con forbici e rasoio. «È stata una bella stagione – aggiunge con la macchinetta in mano – questi ragazzi meritano il sostegno della città».

Un po’ più critico, al tavolino del “Bar Grandi” in largo Cavallotti, Antonello Manca, cancelliere in pensione del tribunale di Sassari. «Avrei preferito iniziare a giocare subito – spiega Manca che ha anche un passato tra i pali nei campi della provincia – l’anno scorso la lunga pausa in attesa dei playoff ci penalizzò e poi sappiamo tutti come andò a finire con il Benevento. Devo dire che la Torres quest’anno in casa secondo me è stata abbastanza deludente – aggiunge l’ex cancelliere – con il Carpi è stata finalmente una bella partita, con Scotto e Nanni che fanno ben sperare per i prossimi impegni. La città è pronta, ma i sassaresi dovrebbero stare più vicini alla squadra anche durante l’anno, non solo quando arrivano i playoff».

Solferino Sodini, barzellettiere sassarese con diverse partecipazioni a programmi televisivi, quando si tratta di parlare della Torres si fa serio. «Sogno il derby con il Cagliari – spiega al bancone della storica ferramenta “Losa” di largo Cavallotti – ho letto sulla Nuova Sardegna che lo stadio verrà migliorato, Sassari merita ben altri palcoscenici».

Nella “Macelleria Oggiano”, davanti alle Poste centrali di via Brigata Sassari, Mario Oggiano, serve quotidianamente anche alcuni giocatori che trovano nella carne le giuste energie per andare in campo. «Sono dei professionisti – spiega Oggiano – prima delle partite si tengono leggeri, mangiando pollo. Speriamo bene per i playoff – conclude – la città ha voglia di fare un salto di qualità».

In via Cesare Battisti al bancone del “Caffè Battisti” - quasi un museo della fede rossoblù, tra foto d’epoca maglie e vari cimeli marchiati Torres - Antonio Fanari, commerciante di abbigliamento, è fiducioso e convinto che Sassari sia pronta per sognare in grande. Ci saranno certamente tante spese da affrontare – spiega Fanari – ma se continuiamo da tanti anni a rimanere nella serie A di basket con la Dinamo perché non dovremmo puntare alla serie B di calcio? Gli abbonati quest’anno sono cresciuti – conclude – serve un altro sforzo della città per riempire lo stadio, perché la Torres e Sassari meritano di più».

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