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Hamilton spodesta Rosberg e balza in testa al mondiale

In Ungheria l’inglese prende subito il comando della corsa e chiude davanti al compagno di squadra Ferrari solo quarta con Vettel: il tedesco lotta con i denti ma la spunta Ricciardo. Raikkonen sesto

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BUDAPEST. Bastano pochi metri a Lewis Hamilton per mettere in cassaforte la vittoria nel Gran Premio d’Ungheria. Esattamente quelli che separano la griglia di partenza dalla prima curva. Scattato dalla seconda posizione, il pilota della Mercedes ha bruciato al via il compagno di squadra Nico Rosberg prendendo il comando della gara al primo giro per poi non cederlo più. «La partenza è stata decisiva - ha ammesso il campione del mondo in carica parlando sul podio dopo la vittoria, la quinta sul circuito dell’Hungaroring (record assoluto) -. Sono partito bene, la prima curva è stata caotica ma poi la strategia del team è stata fantastica. È un grandissimo risultato per il team».

Rosberg, scattato dalla contestata pole position di sabato, si è dovuto così accontentare della seconda posizione. «Tutto si è deciso alla partenza, ho perso qualcosa alla curva 1 con Daniel (Ricciardo, ndr) all’interno e Lewis (Hamilton, ndr) all’esterno. Ho perso un pò di spazio - ha ammesso il tedesco descrivendo la partenza - Ho cercato di mettere pressione a Hamilton ma non è possibile superare su questa pista». Il successo del campione del mondo in carica - il quinto nelle ultime sei gare - vale anche il sorpasso in vetta alla classifica mondiale: ora è Rosberg a inseguire sei punti dietro Hamilton (192 contro 186).

Dietro alle Mercedes, che hanno fatto ancora una volta una gara a sé, la lotta per il terzo posto tra Red Bull e Ferrari ha visto prevalere la “scuderia con le ali” con Daniel Ricciardo che ha difeso con le unghie e con i denti il terzo posto dall’assalto di Sebastian Vettel, arrivato ai piedi del podio. «Sapevamo di poter mettere sotto pressione la Red Bull ma non ci aspettavamo che Ricciardo rientrasse così presto. Ero più veloce e con le gomme più fresche, ma superare era difficile - ha ammesso il tedesco - Alla fine ero un secondo più veloce, ma questo circuito è un pò come Monaco». A infiammare ulteriormente la rivalità tra i due team, in lotta anche per il posto d’onore dietro le Mercedes nella classifica costruttori (la scuderia di Maranello è avanti di un punto), ci hanno pensato Kimi Raikkonen e Max Verstappen, che nelle battute finali del Gran Premio hanno dato vita a un acceso duello culminato con un contatto (senza conseguenze per entrambi). «Non sono io a decidere se è stato scorretto o meno, ma ho visto tanti piloti penalizzati per molto meno...», ha accusato il finlandese, poi sesto al traguardo, in merito al contestato doppio cambio di direzione del baby olandese su un suo tentativo di sorpasso.

«Oggi la macchina era molto buona ma purtroppo non eravamo nella posizione giusta - ha aggiunto Raikkonen, autore di un’ottima rimonta dalla 14/a alla sesta piazza - Sono deluso, la vettura si comportava bene e aveva una buona velocità, ma questo non è il circuito più semplice in cui superare». Dal canto suo Verstappen ha respinto le accuse. «Non sono stato scorretto - si è difeso - Penso di essermi mosso soltanto una volta, toccava a lui evitarmi». Con la lotta al titolo diventata questione interna ai due Mercedes, il duello Red Bull-Ferrari si arricchirà di un nuovo capitolo tra una sola settimana, per il Gran Premio di Germania. «Ci stiamo avvicinando, speriamo di superarli», ha auspicato lo stesso Verstappen. Ma Sebastian Vettel rilancia. «Dipenderà da noi fare bene nelle qualifiche - ha sottolineato - A quel punto saremmo favoriti per domenica». Bicchiere mezzo pieno in casa Ferrari. «Questa è una squadra che ha grinta ed è molto forte. Peccato essersi trovati in quella posizione con Vettel, e credo che Kimi Raikonen abbia dimostrato alla grande di aver meritato la conferma». Così il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene commentando il quarto e il sesto posto ottenuto dalla Ferrari nel Gran Premio d’Ungheria.

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