legabasket
Gandini: Al lavoro per ripartire ma nessun balzo in avanti
BOLOGNA. «Non c’è alcun tentativo di anticipare le decisioni politiche e soprattutto sanitarie. Le priorità sono mettere in sicurezza il movimento e cominciare a pensare a se e quando ci saranno le...
2 MINUTI DI LETTURA
BOLOGNA. «Non c’è alcun tentativo di anticipare le decisioni politiche e soprattutto sanitarie. Le priorità sono mettere in sicurezza il movimento e cominciare a pensare a se e quando ci saranno le condizioni per riprendere». Il nuovo presidente della Legabasket, Umberto Gandini, ieri ha tenuto una conferenza stampa con le testate nazionali in via streaming e ha provato a chiarire gli scenari legati alla serie A.
«Dall’inizio – ha sottolineato Gandini –, grazie ad una decisione lungimirante condivisa con il presidente della Fip Gianni Petrucci, abbiamo deciso di sospendere il campionato. Non abbiamo avuto notizia di tesserati che siano stati contagiati. Ribadiamo che la nostra data ultima è il 30 giugno, entro cui finire la stagione, perché è anche la data di scadenza dei contratti. E dunque sappiamo che dobbiamo rinunciare ad alcune condizioni. Noi lavoriamo in un ambiente che ha notevoli ricavi da botteghino e sponsorizzazioni. È lapalissiano l’impatto negativo del fatto di giocare a porte chiuse. I contratti si possono prolungare? Sì, ma bisogna valutare. E giocare nel periodo estivo potrebbe essere un problema in certi palazzetti. Infine concludere la stagione troppo tardi creerebbe problemi alla stagione 2020-’21.».
«Ci sono due fronti in Lega – ha poi chiarito il nuovo presidente –: una parte che dice che non possiamo permetterci di giocare a porte chiuse, sarebbe un’ulteriore sconfitta; dall’altra c’è chi dice che, con le sicurezze del caso, se l’obiettivo è portare a termine la stagione dobbiamo farlo anche a porte chiuse. Al momento una decisione non è stata presa e non può essere presa a cuor leggero».
«Dall’inizio – ha sottolineato Gandini –, grazie ad una decisione lungimirante condivisa con il presidente della Fip Gianni Petrucci, abbiamo deciso di sospendere il campionato. Non abbiamo avuto notizia di tesserati che siano stati contagiati. Ribadiamo che la nostra data ultima è il 30 giugno, entro cui finire la stagione, perché è anche la data di scadenza dei contratti. E dunque sappiamo che dobbiamo rinunciare ad alcune condizioni. Noi lavoriamo in un ambiente che ha notevoli ricavi da botteghino e sponsorizzazioni. È lapalissiano l’impatto negativo del fatto di giocare a porte chiuse. I contratti si possono prolungare? Sì, ma bisogna valutare. E giocare nel periodo estivo potrebbe essere un problema in certi palazzetti. Infine concludere la stagione troppo tardi creerebbe problemi alla stagione 2020-’21.».
«Ci sono due fronti in Lega – ha poi chiarito il nuovo presidente –: una parte che dice che non possiamo permetterci di giocare a porte chiuse, sarebbe un’ulteriore sconfitta; dall’altra c’è chi dice che, con le sicurezze del caso, se l’obiettivo è portare a termine la stagione dobbiamo farlo anche a porte chiuse. Al momento una decisione non è stata presa e non può essere presa a cuor leggero».