JP10, una rovesciata per restare dritti
di Roberto Muretto
Torino in vantaggio su autogol di Carboni, la prodezza del bomber vale il quarto pari di fila ma la vittoria resta un miraggio
07 dicembre 2021
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INVIATO A CAGLIARI. L’appuntamento con la vittoria è ancora una volta rimandato. Il Cagliari non riesce proprio a sbloccarsi. Non c’è riuscito nemmeno col Torino. Un altro pareggio, il quarto di fila, che deve fare felici i rossoblù che nel finale hanno più volte rischiato di andare al tappeto. La prodezza di Joao Pedro che ha risposto a all’autogol di Carboni , è la perla di una serata che ha visto la squadra di Mazzarri gio care bene a tratti ma commettere sempre gli stessi errori, sia nella fase di non possesso che nella costruzione. L’errore di Cragno sul gol granata ha complicato la vita ai Quattro Mori, bravi a reagire e rimettersi in piedi. Ma non basta, Per salvarsi bisogna vincere e il Cagliari sembra proprio non avere la forza di farlo. Un segnale preoccupante.
Torna Marin. Il romeno titolare (a Verona ha cominciato dalla panchina per una leggera forma influenzale) è l'unica novità nella formazione del Cagliari. Sta fuori Lykogiannis. Nandez e Bellanova formano la catena di destra, Marin e Dalbert dalla parte opposta. Difesa a tre e centrocampo a cinque, con i due esterni che nella fase di non possesso si abbassano. Godin torna a disposizione, mentre non c'è Strootman, volato a Roma per farei accertamenti al ginocchio. Esami che completerà oggi per conoscere l'entità dell'infortunio. Il Torino schiera la formazione annunciata. E' un 3-4-2-1. Sanabria terminale offensivo, Pjaca e Brekalo liberi tra le linee.
Approccio. Giusto quello dei rossoblù. Provano a prendere in mano le redini del gioco ma non è semplice contro un avversario che copre bene tutte le zone del campo, raddoppia le marcature e riparte in velocità con Aina a destra, Brekalo e Sanabria che danno profondità alla manovra. Il Cagliari cerca di affondare soprattutto sulle corsie ma gli spazi sono intasati. Diventa complicato ragionare con il pallone tra i piedi perchè i granata accorciano subito. Le difese hanno la meglio nella fase iniziale.
Papera. Cragno la combina grossa sull'innocuo tiro di Pobega. Il pallone gli sfugge e Sanabria, aiutato da un rimpallo favorevole, la mette dentro. Il tocco finale, però, è di Carboni. Un pugno allo stomaco perchè il Cagliari è costretto a dover rincorrere al primo tiro in porta subito. La squadra arriva bene fino al limite dell'area avversaria ma poi non riesce mai a trovare la giusta imbeccata per le punte. I Quattro Mori hanno comunque una reazione, anche se ogni tanto perdono palla in modo banale e rischiano nelle ripartenze. Serve più precisione negli assist perchè le situazioni per fare male al Toro vengono create. Serve essere ancora più aggressivi e più determinati nei contrasti.
Prodezza. Il modulo diventa 3-4-2-1, perchè Nandez gioca sulla stessa linea di Joao Pedro e Keita diventa la punta di riferimento. I rossoblù sono più determinati, Joao Pedro costringe Milonkovic a una paratona per evitare di capitolare. Ma è solo questione di secondi perchè poco dopo il capitano del Cagliari fa centro in rovesciata. Un eurogol che gioire lo stadio.
I rossoblù ci provano. Il Torino è in difficoltà subisce. Juric fa entrare forze fresche: Praet e Zaza, fuori Brekalo e Sanabria. L'inerzia della partita è cambiata, i Quattro Mori ora sono più cattivi nelle giocate,arrivano primi sulle seconde palle. Dopo poco più di un'ora Pavoletti prende il posto di Keita. Nel finale spazio anche a Pereiro e Godin. La sindrome degli ultimi minuti sembra bloccare il Cagliari che rischia più volte di fare la frittata. Alla fine il pari è giusto ma di questo passo la salvezza diventa un’impresa durissima.
Torna Marin. Il romeno titolare (a Verona ha cominciato dalla panchina per una leggera forma influenzale) è l'unica novità nella formazione del Cagliari. Sta fuori Lykogiannis. Nandez e Bellanova formano la catena di destra, Marin e Dalbert dalla parte opposta. Difesa a tre e centrocampo a cinque, con i due esterni che nella fase di non possesso si abbassano. Godin torna a disposizione, mentre non c'è Strootman, volato a Roma per farei accertamenti al ginocchio. Esami che completerà oggi per conoscere l'entità dell'infortunio. Il Torino schiera la formazione annunciata. E' un 3-4-2-1. Sanabria terminale offensivo, Pjaca e Brekalo liberi tra le linee.
Approccio. Giusto quello dei rossoblù. Provano a prendere in mano le redini del gioco ma non è semplice contro un avversario che copre bene tutte le zone del campo, raddoppia le marcature e riparte in velocità con Aina a destra, Brekalo e Sanabria che danno profondità alla manovra. Il Cagliari cerca di affondare soprattutto sulle corsie ma gli spazi sono intasati. Diventa complicato ragionare con il pallone tra i piedi perchè i granata accorciano subito. Le difese hanno la meglio nella fase iniziale.
Papera. Cragno la combina grossa sull'innocuo tiro di Pobega. Il pallone gli sfugge e Sanabria, aiutato da un rimpallo favorevole, la mette dentro. Il tocco finale, però, è di Carboni. Un pugno allo stomaco perchè il Cagliari è costretto a dover rincorrere al primo tiro in porta subito. La squadra arriva bene fino al limite dell'area avversaria ma poi non riesce mai a trovare la giusta imbeccata per le punte. I Quattro Mori hanno comunque una reazione, anche se ogni tanto perdono palla in modo banale e rischiano nelle ripartenze. Serve più precisione negli assist perchè le situazioni per fare male al Toro vengono create. Serve essere ancora più aggressivi e più determinati nei contrasti.
Prodezza. Il modulo diventa 3-4-2-1, perchè Nandez gioca sulla stessa linea di Joao Pedro e Keita diventa la punta di riferimento. I rossoblù sono più determinati, Joao Pedro costringe Milonkovic a una paratona per evitare di capitolare. Ma è solo questione di secondi perchè poco dopo il capitano del Cagliari fa centro in rovesciata. Un eurogol che gioire lo stadio.
I rossoblù ci provano. Il Torino è in difficoltà subisce. Juric fa entrare forze fresche: Praet e Zaza, fuori Brekalo e Sanabria. L'inerzia della partita è cambiata, i Quattro Mori ora sono più cattivi nelle giocate,arrivano primi sulle seconde palle. Dopo poco più di un'ora Pavoletti prende il posto di Keita. Nel finale spazio anche a Pereiro e Godin. La sindrome degli ultimi minuti sembra bloccare il Cagliari che rischia più volte di fare la frittata. Alla fine il pari è giusto ma di questo passo la salvezza diventa un’impresa durissima.