Ora la Torres deve guardarsi le spalle
di Sandra Usai
Serie D, dopo il pari con la Nuova Florida i rossoblù si interrogano sul futuro. Diakite: «Ma il campionato non è finito»
15 marzo 2022
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SASSARI. La maledizione degli scontri diretti si è interrotta, ma non nel modo in cui sperava la Torres che sul suo campo si è dovuta accontentare di un pareggio utile non ad allontanare gli avversari in classifica ma almeno a tenerli ancora alla spalle. Il doppio turno casalingo non è stato sfruttato al massimo, se contro l’Ostiamare era andata bene col gol-vittoria di Bianchi allo scadere, non altrettanto felicemente si è conclusa la sfida ben più impegnativa contro il Nuova Florida, staccato di un solo punto e col secondo posto dei rossoblù sempre nel mirino, avendo anche una gara da recuperare.
«È un pari che muove la classifica», ha commentato con tono consolatorio Adama Diakite, non nascondendo però la delusione sua e dell’intera squadra per il mancato successo. E poteva pure finire peggio, se il giovane Ruocco non avesse inventato un gran gol in avvio di ripresa, scacciando il fantasma di un’altra sconfitta interna. «I laziali ci hanno creato qualche fastidio in contropiede, a noi resta il grande rammarico di non aver saputo concretizzare le occasioni costruite e di non essere riusciti a evitare il loro gol. Era importantissimo vincere – ha continuato l’attaccante – ma il campionato non è finito domenica, ci sono altre 10 partite da giocare e stiamo già pensando alla prossima, in trasferta con l’Arzachena».
Non è un momento positivo per l’attacco torresino, colpito anche dagli infortuni. Diakite era al rientro (e non al meglio della forma) dopo un problema al ginocchio e il suo posto in infermeria è stato rilevato da Gigi Scotto, bloccato da una distorsione alla caviglia. La coppia che ha fin qui segnato 20 reti non riesce più ritrovarsi sul campo e anche per questo la Torres soffre di sterilità. «È brutto stare fuori e non poter dare il proprio contributo in un momento di difficoltà della squadra. Questa volta più che mai c’era bisogno di me – afferma Diakite – e ho stretto i denti pur di esserci. Non ho i 90’ nelle gambe ma ho cercato di dare tutto in una partita che, lo ripeto, dovevamo assolutamente vincere». La sconfitta subita all’andata, mai digerita dalla Torres che nell’occasione aveva sfoderato una bella prova, richiedeva “vendetta” in una fase della stagione molto importante, se non decisiva. I 3 punti sono stati cercati a lungo, con qualche rischio, ma non sono arrivati e la strada verso il primato (a cui nonostante il ritardo si continua tenacemente a credere) diventa sempre più tortuosa, col Giugliano volato a 9 lunghezze. Adesso però è importante anche difendere il piazzamento, insidiato non solo dalla Nuova Florida ma anche dalla lanciatissima Arzachena che cova propositi di sorpasso non troppo nascosti e dopo la sosta del campionato avrà l’occasione per realizzarli. Un altro scontro diretto per la Torres, che non può più accontentarsi e dovrà provare a far suo.
«È un pari che muove la classifica», ha commentato con tono consolatorio Adama Diakite, non nascondendo però la delusione sua e dell’intera squadra per il mancato successo. E poteva pure finire peggio, se il giovane Ruocco non avesse inventato un gran gol in avvio di ripresa, scacciando il fantasma di un’altra sconfitta interna. «I laziali ci hanno creato qualche fastidio in contropiede, a noi resta il grande rammarico di non aver saputo concretizzare le occasioni costruite e di non essere riusciti a evitare il loro gol. Era importantissimo vincere – ha continuato l’attaccante – ma il campionato non è finito domenica, ci sono altre 10 partite da giocare e stiamo già pensando alla prossima, in trasferta con l’Arzachena».
Non è un momento positivo per l’attacco torresino, colpito anche dagli infortuni. Diakite era al rientro (e non al meglio della forma) dopo un problema al ginocchio e il suo posto in infermeria è stato rilevato da Gigi Scotto, bloccato da una distorsione alla caviglia. La coppia che ha fin qui segnato 20 reti non riesce più ritrovarsi sul campo e anche per questo la Torres soffre di sterilità. «È brutto stare fuori e non poter dare il proprio contributo in un momento di difficoltà della squadra. Questa volta più che mai c’era bisogno di me – afferma Diakite – e ho stretto i denti pur di esserci. Non ho i 90’ nelle gambe ma ho cercato di dare tutto in una partita che, lo ripeto, dovevamo assolutamente vincere». La sconfitta subita all’andata, mai digerita dalla Torres che nell’occasione aveva sfoderato una bella prova, richiedeva “vendetta” in una fase della stagione molto importante, se non decisiva. I 3 punti sono stati cercati a lungo, con qualche rischio, ma non sono arrivati e la strada verso il primato (a cui nonostante il ritardo si continua tenacemente a credere) diventa sempre più tortuosa, col Giugliano volato a 9 lunghezze. Adesso però è importante anche difendere il piazzamento, insidiato non solo dalla Nuova Florida ma anche dalla lanciatissima Arzachena che cova propositi di sorpasso non troppo nascosti e dopo la sosta del campionato avrà l’occasione per realizzarli. Un altro scontro diretto per la Torres, che non può più accontentarsi e dovrà provare a far suo.