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Devecchi avvisa la Virtus Bologna: mai digerita la finale di Supercoppa

di Antonello Palmas
Devecchi avvisa la Virtus Bologna: mai digerita la finale di Supercoppa

Sabato la Dinamo ha l’occasione per rifarsi: «Noi in casa difficili da battere»

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Sassari Quaranta giorni di attesa, poi l’atteso rientro, coinciso con una vittoria che coach Bucchi ha definito “chiave”. Jack Devecchi ha debuttato in campionato dopo aver recuperato dalla frattura a un dito di una mano riportata in allenamento e che lo aveva tolto dai giochi. Alla fine la felicità per avere contribuito al ritorno al successo e al sorriso: «Peccato per quell’incidente – dice il capitano della Dinamo – in un periodo in cui avevamo già rotazioni ridotte e volevo dare un aiuto ancora maggiore. Sì, vincere ci voleva, per me e per tutto l’ambiente ».

Già in panchina a Treviso e Salonicco, in campo con Trento: ha visto le due facce della Dinamo da bordo campo e da protagonista.
«Si spiega con i tanti infortuni i accusati in precampionato che hanno costretto a variare più volte l’assetto e l’equilibrio della squadra. Abbiamo fatto una buona Supercoppa giocando una bella pallacanestro, poi un avvio di stagione ufficiale in cui rientravano due del quintetto, Robinson e Jones, ai box per gran parte della preparazione, in cui sono capitate diverse disavventure. Non voglio trovare scuse, ma in certe condizioni tutto diventa più difficile».

Tanti sbalzi hanno fatto pensare a problemi interni, a un gruppo meno coeso di quanto si pensasse.
«No, no, posso assicurare che le cose sono esattamente all’opposto. Le cattive prestazioni sono legate alle difficoltà nel trovare la chimica, e dalla Supercoppa in poi abbiamo cominciato a giocare ogni 3 giorni. Stiamo lavorando per cercare di trovare un equilibrio maggiore, per essere costanti nei 40 minuti, e lo si è visto contro Trento, avversario difficile , team che gioca in Europa e col quale ci serviva una vittoria per morale e fiducia, affrontato dopo due sconfitte che bruciavano».

A proposito di sconfitte che bruciano, c’è anche quella con la Virtus in Supercoppa. Sabato al PalaSerradimigni avete l’occasione per rifarvi...
«Eh no, non è mai stata digerita. Era una grossa occasione che ci è scappata dalle mani, un trofeo che comunque poteva finire in bacheca e sarebbe stato bello da ammirare, ma anche lì avevamo rotazioni ridottissime e si fece male pure Gentile, anche se pure loro avevano diverse assenze. Noi abbiamo dimostrato negli anni che il nostro fortino specie in casa non è facile da conquistare: ci proviamo».

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