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Nadia Battocletti: «La mia corsa per Los Angeles parte dalla vostra Sardegna»

di Gianna Zazzara
Nadia Battocletti: «La mia corsa per Los Angeles parte dalla vostra Sardegna»

L’atleta oggi 26 gennaio sarà la stella del Cross di Alà dei Sardi: «È la mia mia prima volta qui, spero di lasciare il segno ma le avversarie sono toste»

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Sassari Dopo un 2024 da incorniciare, coronato da un argento alle Olimpiadi Parigi nei 10.000 metri e da due ori nei 5 e 10mila agli Europei di Roma, la stella del fondo azzurro Nadia Battocletti non vuole più fermarsi. E dal Trentino è arrivata in Sardegna per partecipare oggi 26 gennaio al Cross di Alà dei Sardi. «È la mia prima volta qui e spero di lasciare il segno ma non sarà semplice», ha ammesso la pluricampionessa. Appena arrivata ad Alà dei Sardi, ieri pomeriggio Nadia è andata a fare un sopralluogo sul tracciato della gara è lì è stata intercettata da decine di bambini che le hanno chiesto selfie e autografi. «Un’accoglienza incredibile, sono veramente felice di essere qui». D’altronde Nadia conosce bene la Sardegna. «Per tanti ani sono andata in vacanza a Chia con i miei genitori, da tre anni invece la mia casa estiva è a Palau, dagli zii del mio fidanzato Gianluca. Per fortuna sua zia si è sposata con un sardo». Nadia Battocletti, 24 anni, oggi è la favorita della nona edizione del Cross internazionale di Alà dei Sardi- Memorial Elisa Migliore, tra le più classiche del calendario nazionale.

La vittoria sembra scontata, lei è la regina del cross.

«Mai sottovalutare le avversarie ( a partire dalla spagnola Maria Forero che ha vinto l’edizione 2024,ndr), sono tutte fortissime, la sorpresa è sempre dietro l’angolo. È la mia prima partecipazione alla corsa di Alà dei Sardi, mi piacerebbe molto come titolo da mettere in bacheca».

Dopo un 2024 da favola anche il 2025 è cominciato alla grande con la vittoria del Campaccio, in Lombardia, una delle corse campestri più prestigiose del calendario internazionale.

«È stata la mia prima gara dell’anno, e spero mi porti fortuna, come è stata la scorsa edizione che ha aperto un anno di grandi successi».

E oggi c’è Alà dei Sardi.

«È un test importante in vista delle gare dei prossimi mesi, in particolare dei campionati italiani di cross a metà marzo e poi degli Europei di cross in programma a dicembre».

Lei è una figlia d’arte, suo padre Giuliano è un ex maratoneta e mezzofondista, e sua mamma Jawhara è stata campionessa del Marocco negli 800 metri.

«Da bambina ho provato tutto, dal nuoto al tennis allo sci, poi ho scelto il mezzofondo perché mi piaceva correre con i miei amichetti. Con i miei genitori ho un rapporto speciale, papà, grandissimo appassionato di atletica, è il mio coach e mi ha accompagnato anche qui. È il mio primo fan».

È arrivata a Parigi dopo aver vinto gli Europei nei 5 e 10 mila metri, a Roma. Quanto hanno contato quei titoli?

«Le medaglie europee sono state una ricompensa a tutti i miei sforzi ma di certo non mi aspettavo di salire sul podio a Parigi. È stata una sorpresa anche per me, soprattutto arrivare davanti alle fuoriclasse africane, che ho sempre ammirato».

Quanto si allena?

«Tutti i giorni , non meno di 12 km a sessione, è la mia cura».

Oltre alla corsa c’è di più. Lei è al quinto anno di Ingegneria-architettura.

«Frequento l’università di Trento, mi mancano due esami per la laurea e a volte non è semplice accantonare gli allenamenti per lo studio. Comunque per il momento voglio continuare a correre».

Fino a Los Angeles?

«La strada per le Olimpiadi 2028 è ancora molto lunga, ma farò di tutto per andare in America». Magari per prendersi l’oro.

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