La Nuova Sardegna

Carla Gravina, l’antidiva

di Fabio Canessa
Carla Gravina, l’antidiva

La valigia dell'attore. Parte il festival cinematografico della Maddalena. Prima serata dedicata all'attrice in occasione dei suoi 80 anni

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Dopo una lunga carriera tra cinema, teatro e televisione iniziata quando era ancora adolescente, decide di lasciare le scene nel 1994. Proprio nello stesso anno in cui se ne va, improvvisamente, Gian Maria Volonté con il quale aveva vissuto una chiacchierata quanto importante storia d’amore. Frutto di quella relazione la figlia Giovanna che ha scelto di vivere, ormai da molto tempo, alla Maddalena dove organizza la rassegna “La valigia dell’attore”.

Dedicata al padre, la manifestazione celebra nella sua diciottesima edizione la mamma: Carla Gravina. A pochi giorni dal suo ottantesimo compleanno, che cadrà il 5 agosto, il festival La valigia dell'attore  omaggia la grande attrice nella serata di apertura in programma oggi 28 luglio  (dalle 21.15) alla Fortezza I Colmi. Nell’occasione verrà proiettato il lungometraggio “La terrazza”, nella versione restaurata dalla Cineteca Nazionale, per il quale l’interprete vinse il premio come miglior attrice non protagonista al Festival di Cannes del 1980. Uno straordinario film diretto da Ettore Scola, scritto dal regista insieme ad Age e Scarpelli (anche la sceneggiatura fu premiata a Cannes), con un cast pazzesco: Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi, Vittorio Gassmann, Jean-Louis Trintignant, Stefania Sandrelli,Ombretta Colli, Milena Vukotic, Stefano Satta Flores, Serge Reggiani oltre ovviamente a Carla Gravina.

Prima del film sarà anche proposto un brano di circa dieci minuti tratto dallo spettacolo “La Locandiera” di Carlo Goldoni, per la regia di Giancarlo Cobelli, in cui l’attrice veste i panni di Mirandolina dando prova delle sue formidabili qualità di recitazione. Un modo per ricordare sia la carriera cinematografica sia quella teatrale di una delle più talentuose interpreti italiane di sempre. Il suo esordio sul grande schermo risale, giovanissima, al 1957 in “Guendalina” di Alberto Lattuada.

L’anno dopo è protagonista di “Amore e chiacchiere” di Alessandro Blasetti, film grazie al quale vince il premio per la miglior interpretazione femminile al Festival di Locarno. Tra i suoi lungometraggi successivi, oltre alla partecipazione al capolavoro di Mario Monicelli “I soliti ignoti”, si possono ricordare “Primo amore” di Mario Camerini, “Tutti a casa” di Luigi Comencini, “Un giorno da leoni” del cagliaritano Nanni Loy, “I sette fratelli Cervi” di Gianni Puccini, “Banditi a Milano” di Carlo Lizzani, “Cuore di mamma” di Salvatore Samperi, “Senza movente” di Philippe Labro, “Alfredo, Alfredo” di Pietro Germi, il cult horror all’italiana “L’anticristo” di Alfredo De Martino, “Il lungo silenzio” di Margarethe von Trotta che segna la sua ultima apparizione al cinema.

Ma c’è anche tanto teatro nel percorso di Carla Gravina: dal debutto in “Romeo e Giulietta”, proprio in quella occasione conosce e si innamora di Gian Maria Volonté che recita con lei, agli spettacoli in cui viene diretta dai maestri Giorgio Strehler e Luca Ronconi. E non si possono scordare parlando della sua carriera anche i diversi ruoli in seguitissimi sceneggiati televisivi, tra i quali “Il segno del comando”. Una vita artistica che sarà c elebrata alla Maddalena in una serata speciale completata anche dall’omaggio a Ettore Scola, un maestro che ha lasciato un segno profondo nella storia del cinema italiano.

Il suo film “La terrazza” sarà presentato dalla figlia Silvia e del regista verrà proposto anche un pezzo dell’intervento al festival nel 2012, quando era stato grande ospite della manifestazione incentrata sul mestiere dell’attore che ora diventa maggiorenne. Guardando al futuro senza dimenticare il passato, alla memoria da custodire e promuovere per le nuove generazioni.

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