“Ritorno al pianeta”, per un futuro green
Come affrontare il cambiamento climatico, a Sassari la presentazione del libro di Pierluigi Adami
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SASSARI. Pierluigi Adami dialogherà insieme con Sante Maurizi sui temi del suo libro "Ritorno al pianeta" giovedì 28 alle 18 nella sala Angioy del Palazzo della Provincia. Adami incontrerà gli studenti del convitto Canopoleno mercoledì 27, e quelli del liceo Azuni venerdì 29. L’incontro è organizzato dal festival "Pensieri e Parole: libri e film all'Asinara" e dalla libreria Koinè.
«Siamo in una fase rivoluzionaria. Una fase di mutamenti profondi dovuti agli effetti congiunti della crisi sa-nitaria mondiale, della crisi climatica causata dal riscaldamento globale e di quella sociale ed economica pro-vocata dalle prime due. Sullo sfondo, l’evoluzione dei costumi e dei comportamenti, del modo di comunicare e di lavorare che le tecnologie digitali stanno portando nelle nostre vite. L’insieme di questi fattori sta conducen-do a una vera mutazione antropologica».
Così inizia “Ritorno al pianeta”, saggio di Pierluigi Adami che indaga sul futuro dell’umanità e delle specie viventi in un mondo colpito dal Covid-19 e dagli impatti sempre più violenti dei cambiamenti climatici. Come andrà a finire? Ci attende un futuro flagellato da cicloni, siccità, inondazioni marine e nuove pandemie, oppu-re l’uomo riuscirà a curare i mali del pianeta da lui stesso causati? Questa è la domanda che si pone l’autore.
“Ritorno al pianeta” analizza il rapporto tra la diffusione della pandemia, la questione ambientale e clima-tica e le responsabilità dell’uomo. È strutturato in tre parti: la prima “Il pianeta ammalato”, la seconda “Verso un mondo migliore” e un capitolo conclusivo “Dove andremo a finire?”
Nella prima parte vengono analizzati i “mali del pianeta”, sia ambientali, causati dalle attività inquinanti dell’uomo, sia socio-economici e culturali, che hanno condotto alla attuale crisi climatica. La narrazione pro-cede partendo dall’evoluzione della civiltà umana, soffermandosi sugli impatti che le tre grandi rivoluzioni – cognitiva, agricola e industriale – hanno avuto sull’alterazione dell’equilibrio nel rapporto tra uomo e natura.
Nella seconda parte, il testo propone ventuno azioni per una “buona rinascita” dopo la pandemia, e porre le basi per costruire un mondo più equo e sostenibile. Un percorso di cura dei mali del pianeta, composto da scelte coraggiose a livello politico globale, ma anche da buone pratiche e revisioni degli stili di vita individuali. Si tratta di una vera conversione ecologica dei modelli di sviluppo, di produzione e di consumo. Il testo affron-ta temi come la green economy, le energie rinnovabili, la gestione sostenibile dell’acqua, dei rifiuti e della produzione agroalimentare. Un percorso difficile, valuta l’autore, perché richiede drastiche riduzioni dei con-sumi di petrolio e di carbone, mentre sono ancora forti gli interessi nella black economy di chi fino a oggi ha orientato i destini del mondo e cercherà di fermare il cambiamento.
«Siamo in una fase rivoluzionaria. Una fase di mutamenti profondi dovuti agli effetti congiunti della crisi sa-nitaria mondiale, della crisi climatica causata dal riscaldamento globale e di quella sociale ed economica pro-vocata dalle prime due. Sullo sfondo, l’evoluzione dei costumi e dei comportamenti, del modo di comunicare e di lavorare che le tecnologie digitali stanno portando nelle nostre vite. L’insieme di questi fattori sta conducen-do a una vera mutazione antropologica».
Così inizia “Ritorno al pianeta”, saggio di Pierluigi Adami che indaga sul futuro dell’umanità e delle specie viventi in un mondo colpito dal Covid-19 e dagli impatti sempre più violenti dei cambiamenti climatici. Come andrà a finire? Ci attende un futuro flagellato da cicloni, siccità, inondazioni marine e nuove pandemie, oppu-re l’uomo riuscirà a curare i mali del pianeta da lui stesso causati? Questa è la domanda che si pone l’autore.
“Ritorno al pianeta” analizza il rapporto tra la diffusione della pandemia, la questione ambientale e clima-tica e le responsabilità dell’uomo. È strutturato in tre parti: la prima “Il pianeta ammalato”, la seconda “Verso un mondo migliore” e un capitolo conclusivo “Dove andremo a finire?”
Nella prima parte vengono analizzati i “mali del pianeta”, sia ambientali, causati dalle attività inquinanti dell’uomo, sia socio-economici e culturali, che hanno condotto alla attuale crisi climatica. La narrazione pro-cede partendo dall’evoluzione della civiltà umana, soffermandosi sugli impatti che le tre grandi rivoluzioni – cognitiva, agricola e industriale – hanno avuto sull’alterazione dell’equilibrio nel rapporto tra uomo e natura.
Nella seconda parte, il testo propone ventuno azioni per una “buona rinascita” dopo la pandemia, e porre le basi per costruire un mondo più equo e sostenibile. Un percorso di cura dei mali del pianeta, composto da scelte coraggiose a livello politico globale, ma anche da buone pratiche e revisioni degli stili di vita individuali. Si tratta di una vera conversione ecologica dei modelli di sviluppo, di produzione e di consumo. Il testo affron-ta temi come la green economy, le energie rinnovabili, la gestione sostenibile dell’acqua, dei rifiuti e della produzione agroalimentare. Un percorso difficile, valuta l’autore, perché richiede drastiche riduzioni dei con-sumi di petrolio e di carbone, mentre sono ancora forti gli interessi nella black economy di chi fino a oggi ha orientato i destini del mondo e cercherà di fermare il cambiamento.