La Nuova Sardegna

Mont'e Prama, copie in 3D per fare conoscere i Giganti al mondo

di Paolo Camedda
Mont'e Prama, copie in 3D per fare conoscere i Giganti al mondo

Cabras, la suggestiva idea della Fondazione. Ma c’è l’ostacolo dei costi per realizzarle

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Il corso regionale per operatori museali è stato soltanto il primo passo per rompere il ghiaccio, ma fra Fondazione Mont'e Prama e Sardegna Ricerche c'è l'auspicio di una partnership di lungo periodo. All’orizzonte l’ipotesi di realizzare delle copie delle statue per l’esposizione nel mondo. A rivelarlo nell'occasione è stato lo stesso presidente della Fondazione, Anthony Muroni: «Credo che nell'ambito di questo accordo con Sardegna Ricerche il prossimo passo possa essere quello, insieme al Crs4, di studiare anche la possibilità che il complesso statuario di Mont'e Prama venga riprodotto in 3D, in linea con quanto si fa nel resto del mondo con le grandi statue». Da Sardegna Ricerche per il momento non si sbilanciano, ma si dicono disponibili a lavorare verso questo obiettivo. «Il corso per gli operatori museali – ammettono – può segnare l'inizio di una collaborazione sempre più stretta fra noi e la realtà di Cabras, in particolare la Fondazione. A questa iniziativa ne seguiranno sicuramente delle altre».

La strada che porta alla possibilità di riprodurre copie perfette 1:1 dei Giganti non è priva di criticità, in primis le difficoltà tecniche nel realizzare riproduzioni identiche di complessi scultorei così imponenti, partendo da delle stampanti tridimensionali - sarebbe la prima volta al mondo - e i costi di realizzazione, ma questi ultimi potrebbero essere sicuramente abbattuti attingendo a eventuali fondi. I benefici, infatti, non sarebbero di poco conto: «La realizzazione di copie perfette dei Giganti – spiega sempre Muroni – consentirebbe di esporre le statue così realizzate negli altri musei della Sardegna e del mondo, e dunque di fare promozione, organizzando molte più mostre, senza alcun rischio per la sicurezza delle originali e abbattendo i costi». L'idea è quella di replicare quanto è stato fatto nell'Expo Dubai, dove, nello Stand Italia, è stata esposta una copia 1:1 del David di Michelangelo, che corrisponde fedelmente all'originale ed è stata realizzata partendo proprio da una scannerizzazione 3D. Con Mont'e Prama si potrebbe fare la stessa cosa. Sarebbe coinvolto anche il Crs4, che attraverso il laboratorio Visual Lab aveva già scannerizzato in 3D le statue, visibili anche oggi, ma solo in modalità virtuale, sia al Museo archeologico di Cagliari, sia al Museo di Cabras. Ora toccherà ai vertici della Fondazione e a quelli di Sardegna Ricerche e del CRS4 dialogare fra loro per tradurre la proposta di sinergia in un progetto concretamente realizzabile.

Il primo frutto della collaborazione fra i due organismi, il corso per operatori museali, ha riscosso notevole successo, come testimoniano le parole dei 40 allievi, che hanno avuto come docenti, fra gli altri, Paola Rodari, ex responsabile scientifica del 10Lab, e Matteo Marzagora, direttore dell’Espace Pierre-Gilles de Gennes di Parigi, fra i musei scientifici più attivi e innovativi nel panorama europeo. «Credo sia stato un corso molto interessante – ha dichiarato Stefano Giuliani, della direzione regionale musei Sardegna – soprattutto perché occasione di confronto fra realtà diverse. Ho trovato gli organizzatori preparati, abbiamo potuto vedere come fare progettazione, come definire gli obiettivi e cercare di raggiungerli». Feedback positivo anche per Maria Cristina Ciccone, responsabile servizi educativi del Museo dell'Ossidiana di Pau: «Il corso è stato una bellissima opportunità di formazione sulla tematica poco trattata della conoscenza del pubblico, fondamentale per chi gestisce un museo, partendo da un lessico condiviso per arrivare a delle strategie di attuazione specifiche del settore. È stato anche l'occasione per conoscere e farsi conoscere da altre realtà». L'appuntamento è stato uno dei tanti che scandiranno da qui ai prossimi mesi la vita della Fondazione: «La mia amministrazione ha lavorato tanto perché la Fondazione nascesse – dice il vicepresidente e sindaco di Cabras, Andrea Abis – e ora si sta sviluppando in tutta la sua potenzialità. L'attività si divide fra la realizzazione di infrastrutture necessarie, fra cui, di primaria importanza, il completamento della struttura museale, che consentirà di riunire il complesso monumentale dei giganti, ora disperso, e una programmazione molto rilevante di eventi culturali e spettacoli».

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