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"La sonnambula", capolavoro del bel canto al Lirico di Cagliari

"La sonnambula", capolavoro del bel canto al Lirico di Cagliari

Il compositore Antonioni: «Opera attuale e tema affascinante»

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CAGLIARI. «La sonnambula è un'opera attuale e parla al mondo di oggi. È come un viaggio nella nostra interiorità, nel lato oscuro e segreto di ognuno di noi e questo la rende insolita e affascinante». Il compositore Francesco Antonioni ieri sera, nel foyer del Teatro Lirico di Cagliari, ha introdotto il pubblico all'ascolto del capolavoro di Bellini, in scena dal 13 al 21 maggio. È il quarto titolo della stagione operistica il melodramma in due atti su libretto di Felice Romani. Firma la regia Bepi Morassi. Sul podio, al suo debutto assoluto nell'opera, il direttore milanese Diego Ceretta, 25 anni, apprezzato protagonista a Cagliari, lo scorso autunno, di un concerto sulle note di Smetana, Sibelius, Čajkovskij.

«La sonnambula è un titolo rappresentativo della storia del Belcanto e segna la nascita in Italia dell'opera romantica», ha ricordato Antonioni nell' introdurla con una lettura brillante e profonda, arricchita di rimandi letterari. L'esperto ha messo in luce il contrasto tra due mondi, «quello del piccolo villaggio Svizzero tra le montagne, dove il buio arriva presto per svelare verità inconfessabili, accadono apparizioni di fantasmi e strani avvenimenti notturni tipicamente romantici, e quello del Conte che giunge da fuori a illuminare tutto con la luce della chiarezza e della ragione», ha argomentato il compositore nel mettere poi in evidenza come Bellini «riesca a sublimare l'oscurità, le ombre, con le incantevoli melodie e la pervasiva bellezza del Belcanto». Antonioni cita lo scrittore Murakami, «Le tenebre dello spirito sono le tenebre del mondo», per sottolineare come «nelle scene di sonnambulismo il compositore ci fa entrare nelle nostre tenebre interiori, in ciò che è dentro di noi, in ciò che è avvolto dal non detto, dal mistero, e che continua a interrogarci in ogni momento della nostra vita».

Nel cast si alternano Gilda Fiume e Laura Esposito (Amina); Antonino Siragusa e Patrick Kabongo (Elvino); Guido Loconsolo e Francesco Leone ( Il conte Rodolfo); Michela Varvaro (Lisa); Irene Molinari (Teresa); Andrea Porta ( Alessio); Andrea Schifaudo (Un notaro). (ANSA).

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