La Nuova Sardegna

Opera

Cagliari, applausi per Tosca al teatro Lirico: alla direzione Beatrice Venezi

di Sara Panarelli

	La Tosca al Lirico di Cagliari (dal sito ufficiale del teatro, foto Priamo Tolu)
La Tosca al Lirico di Cagliari (dal sito ufficiale del teatro, foto Priamo Tolu)

Dopo sei anni di attesa, nuova rappresentazione nel capoluogo sardo

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Cagliari Il dramma di Tosca, passionale e sanguigno, emoziona e coinvolge il pubblico del Teatro Lirico di Cagliari, gremito per la prima dell'opera nel centenario della morte di Giacomo Puccini, a sei anni dall'ultima rappresentazione nel capoluogo sardo.

La tormentata storia d'amore di Floria Tosca con il pittore Mario Cavaradossi (Murat Karahan), ha trasportato gli spettatori fra eventi storici e conflitti politici della Roma pontificia, un viaggio nella storia che diventa sottofondo del sentimento.

Un gradito ritorno per il pubblico cagliaritano del celeberrimo ed amatissimo melodramma di Giacomo Puccini, la cui prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900: l'opera è ricca di effetti scenici a tinte forti, di particolari realistici, di passioni elementari espresse da motivi energici e melodie impetuose, ed è indubbiamente tra le più rappresentative e popolari del repertorio verista.

Accanto ai due protagonisti, Tosca e Cavaradossi, si delinea la figura di Scarpia, motore del dramma, prima grande parte scritta da Puccini per una voce baritonale.Teatro gremito e lunghi applausi alla fine dell'opera, che ha coinvolto il pubblico con la tormentata e drammatica storia d'amore fra Tosca e Cavaradossi. Sul podio, a dirigere l'orchestra, Beatrice Venezi che, al suo debutto nell'opera, ha diretto solisti e orchestra, con il coro di Giovanni Andreoli e il coro delle voci bianche del Conservatorio preparato da Francesco Marceddu.

Riuscita e sapiente la regia di Pier Francesco Maestrini, già collaudata e apprezzata al Teatro Lirico di Cagliari nel 2019, questa volta ripresa da Daniela Zedda. La scenografia ha tenuto tonalità fra grigio e nero, con luci cupe e le proiezioni di Juan Guillermo Nova a gettare luce sui simboli della Roma papale sullo sfondo, i costumi dal cagliaritano Marco Nateri.

Figura centrale è il barone Scarpia, impersonato da Ivan Inverardi, malvagio e temuto capo della polizia, simbolo del potere che tutto decide e gestisce, senza dover chiedere né dare conto del suo operato, tanto da sentirsi padrone di manipolare destini e persone. Potente e indimenticabile l'interpretazione di Tosca da parte di Veronika Dzhioeva, simbolo dell'amore che sfida la morte, a tutti i costi, per farlo trionfare. Nel tragico epilogo, l'esplosione di emozioni e la ricerca dell'eternità.

Al termine della rappresentazione, alcune persone hanno esposto bandiere della Palestina, chiedendo la fine delle ostilità.

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