La Nuova Sardegna

buongusto
Pianeta gusto

I sapori di Nuova Delhi nei piatti Punjab

di Enrico Gaviano
I sapori di Nuova Delhi nei piatti Punjab

I due ristoranti di Ashok Kumar da 40 anni offrono i piatti tipici della cucina indiana con le spezie originali

3 MINUTI DI LETTURA





Si moltiplicano anche nell’isola i ristoranti con profumi e sapori dell’India. Complici la curiosità dei sardi per le cucine etniche , ma anche l’aumentata presenza di immigrati dalla penisola asiatica e poi l’abitudine dei turisti che visitano la Sardegna ad assaggiare piatti di cucine di tutto il mondo.

Nella città metropolitana di Cagliari esistono almeno una decina di ristoranti “indian food” e fra questi un posto di rilievo ce l’hanno i due ristoranti Tandoori a conduzione familiare: uno a Cagliari in via Giovanni Maria Angioy, sopra il municipio, e l’altro a Quartu in via Cagliari. Ashok Kumar è il proprietario insieme alla figlia e al genero delle due attività: «Faccio questo lavoro da 40 anni e in Italia vivo dal 2001. Abbiamo aperto a Quartu circa sei anni fa e ora da oltre due anni siamo anche a Cagliari – dice Kumar – . Siamo molto soddisfatti perché i nostri piatti incontrano i favori sia dei sardi che dei turisti oltre che dei nostri connazionali che vivono e lavorano nell’area cagliaritana».

L’India è un paese molto grande con oltre un miliardo di abitanti. Le cucine chiaramente variano a seconda delle regioni della penisola. Quella di Tandoori è ispirata al Punjab e all’area della capitale Nuova Delhi, dunque al nord del paese. «Se dovessimo fare, ma in maniera molto generalizzata, delle differenze – suggerisce –, diciamo che la cucina del nord è meno piccante, fermo restando l’uso delle spezie che sono fondamentali nei piatti indiani ».

Il menù è articolato e può accontentare qualsiasi palato. A cominciare dai cibi che nella carta finiscono sotto il nome di Tandoori, quello che dà il nome ai locali. «Il Tandoori è il forno indiano e lì dentro – dice Ashok Kumar – si preparano pollo, agnello e gamberi che vanno rigorosamente marinati prima della cottura. Sempre in questo forno si possono cuocere il misto di verdure e la grigliata mista con pollo , gamberoni e verdure». Il forno tandoori è protagonista anche per la cottura del pane: «Si passa dal Naan semplice con farina, yogurt e sale al più complesso Naan Cagliari in onore della città che ci ospita: un pane farcito con uva passa, mandorle e anacardi».

La base della maggior parte dei piatti salati è data da pollo, agnello e gamberi oltre che formaggi, un gran numero di verdure, patate, cipolle, aglio, e di legumi secchi. «Nella nostra carta – sottolinea Ashok Kumar – c’è l’imbarazzo della scelta. Si prosegue con gli stuzzichini, i curries in cui la spezia dominante è il curry, e ancora i piatti Biryani in cui gli ingredienti di carne, pesci e verdure vengono presentati insieme al riso basmati».

Spazio anche ai cibi vegani con formaggi, ceci e altri legumi, patate, melanzane e altro. «Abbiamo anche i piatti per i bambini . Infine i dessert in cui si sbizzarrisce la fantasia del nostro chef indiano e in cui latte, pistacchio, cocco, mango e cioccolato sono gli ingredienti principali». Una buona parte degli ingredienti utilizzati viene acquistata a Cagliari: «Ma tanto ci arriva dall’India – ricorda Kumar – a cominciare dalle spezie come curry, cardamomo, curcuma, cumino. E ancora i legumi e il riso Basmati. E poi anche alcune bevande come la birra, il vino e il rum». Fra le birre i nomi riportati sull’etichetta non lasciano spazio a dubbi sulla provenienza: una si chiama Cobra, un’altra Kamasutra. Fanno bella mostra in frigorifero al fianco della Ichnusa. Sardegna e India unite nel nome della birra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
La maxi inchiesta

La latitanza del boss Raduano dopo l’evasione: ecco cosa sappiamo

di Serena Lullia
Le nostre iniziative