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Scrittori sardi al top: 11 nomi che hanno già stupito i lettori o lo faranno a breve

di Paolo Ardovino
Scrittori sardi al top: 11 nomi che hanno già stupito i lettori o lo faranno a breve

Porru, Muscas, Mantega e gli altri. Autori e autrici sardi da tenere d’occhio per il 2025

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Partiamo dalle esclusioni. Sono esclusi quei nomi per cui ogni anno è l’anno giusto, che rientrano già nei libri di critica letteraria e che danno consistenza alla letteratura sarda contemporanea. Pulixi, Fois, Soriga Flavio e Paola, Pitzorno, Agus, Niffoi brillano già di luce propria.

Questa lista di undici proposte vuole piuttosto mettere insieme scrittori e scrittrici della Sardegna da tenere a mente per il 2025. Qualcuno è giovane anagraficamente, qualcun altro per libri scritti, qualcuno ancora attende una consacrazione definitiva. Proposte varie di un’isola che in letteratura ha tanto da dire.

Matteo Porru A fine gennaio uscirà “Il volo sopra l’oceano” (Garzanti), che arricchisce una bibliografia già stracolma tra romanzi, raccolte di racconti e testi per il teatro. Ci sono autori che alla fine della loro carriera non arriveranno a scrivere così tanto, lui a 23 anni è tutto sommato ancora agli albori di un percorso. Dove lo porterà, lo saprà dire la bontà di questo romanzo, che è chiamato alla grande sfida: conquistare pubblico e anche critica. Personalità mediatica forte, ben nota ai riflettori oltre i confini isolani, la voce autoriale si sta sviluppando.

Edoardo Mantega “Annìle. Ovvero falsa fiaba della montagna di ferro” (Il Maestrale) è un buonissimo auspicio. Il primo titolo meritevole di attenzione uscito nel 2025. Non solo perché arriva in libreria dopo aver già vinto il Premio Gramsci, ma perché proietta Mantega tra gli scrittori under 30 più interessanti in circolazione. La sua fiaba del Montiferru, scritta qualche anno fa, gli aprirà porte importanti.

Nicola Muscas La sua scrittura è da tramonto al mare e bibita fresca. E non lo prenda come un giudizio sull’essere frivolo, tutt’altro. Qualche tempo fa in una presentazione letteraria ad Abbiadori, Maurizio De Giovanni rispose sornione a una domanda: «Meglio essere uno scrittore da ombrellone che da nicchia». Ecco. Piuttosto, la scrittura di Muscas è brillante e il suo libro – in uscita proprio oggi – è “Un amore di contrabbando” (Mondadori). Dopo alcuni articoli sul calcio pubblicati su “Domani” nei mesi scorsi, ora la prova aurea: un romanzo non «su» Gigi Riva ma dove Gigi Riva fa da sfondo. Un bel trampolino.

Speranza Serra La poesia ha tempi di decantazione lunghi. La raccolta poetica “Oltre la stanza” (Eretica edizioni), nel 2023, è arrivata in anni di ormai piena maturazione, con alle spalle una vita già vissuta tra viaggi, famiglia e una carriera da maestra. La poesia di Serra è profonda, mai banale, non si perde in pretese di lessico fintamente ricercato. I suoi testi entrano in contatto con il meglio della proposta poetica contemporanea, senza timore di smentita. Una nuova raccolta è pronta, potrebbe vedere la luce già nel 2025. Tutto dipende da quando la penna dell’autrice deciderà, davvero, di lasciare il foglio.

Alessandro De Roma Il suo nome potrebbe stonare. Lui non è una nuova proposta, non è certo una scommessa né un’incognita. Però De Roma, con un nuovo libro in uscita nel 2025, potrebbe fare un salto in avanti decisivo. A partire dal titolo d’esordio, “Vita e morte di Ludovico Lauter”, nel 2007, De Roma ha messo insieme romanzi di spessore, con una delicatezza unica nel panorama isolano e che hanno conquistato in fretta grandi case editrici nazionali. L’ultimo, “Grande terra sommersa” (Fandango libri), del 2023, è un’opera che vola alto e che merita riletture e approfondimenti.

Alessandro Cadoni Parentesi sulla saggistica. Lo sguardo più lucido e originale sembra essere il suo. Trafila accademica tra dottorati di ricerca e cattedre all’accademia di Belle arti “Sironi” e dell’università di Sassari, poi “Sardegna di carta” (Il palindromo): una guida letteraria che mette su carta l’isola di ieri e di oggi. Ci sono i luoghi, quelli che hanno ispirato pagine di letteratura, e ci sono i nomi, quelli di Deledda, Gramsci, Atzeni, Todde, Fois, Murgia. Conquistati i favori di un pubblico non solo di settore, fatti i conti con un’isola emersa che gli occhi di un critico non possono ignorare, adesso sarà interessante capire dove si poserà lo sguardo di Cadoni.

Francesco Pala Insegnante di filosofia, studioso dotto con saggi su Deleuze, Nietzsche, Spinoza e Pasolini, il romanzo “L’ultimo viaggio di Lenin” (Neri Pozza) uscito lo scorso anno ha trionfato al Premio Neri Pozza e gli ha aperto le porte della critica e del pubblico nazionale. Il racconto attorno al cadavere di Lenin, di non facilissima lettura, è stato un ottimo modo per raggiungere un palcoscenico ampio. Adesso, con il prossimo libro in uscita nel 2025, Pala potrebbe confermarsi e ottenere risultati importanti.

Francesca Spanu A febbraio uscirà per “Il Maestrale” il suo secondo romanzo, “Il corpo sbagliato”. La storia di Cecilia, poco più che trentenne, che decide di sottoporsi a un intervento chirurgico per perdere cinquanta chili.

Il rapporto con sé, il rapporto con gli altri, il rapporto col proprio corpo, il rapporto con la propria mente, il rapporto con una società giudicante: il calderone preparato dall’autrice mette insieme numerosi spunti, che portano una storia e un libro in mezzo alla contemporaneità.

Ilenia Zedda Dalla scuola Holden, una copywriter che diventa scrittrice a tutti gli effetti. L’esordio con “Nàccheras” l’aveva riportata nell’isola – confermando questo legame oltre ogni trama tra autori sardi e Sardegna –, il romanzo uscito nel 2024, “Se mi guardo da dentro” (Salani), è un titolo che fa ritrovare il piacere di una buona lettura e pesca nel mare sempre ricco delle emozioni.

Giulio Neri Il suo ultimo libro, “Repertorio per mano sinistra” (Il Maestrale), del 2023, è un gioiello. Per lui vale quello che si dice della scrittura cinematografica di Sorrentino, cioè che sa far dire ai suoi personaggi cose sublimi. La sua bibliografia è importante, una nuova uscita ha subìto uno stop improvviso quando sembrava ormai alle porte, il 2025 potrebbe portare con sé sorprese.

Marco Atzeni È la storia di un impiegato pubblico con la passione per gli aneddoti storici e per la scrittura, che guidato dall’entusiasmo e da un seguito social non indifferente, pubblica “Le due città” (Il Maestrale) e spazza via tutti. Il romanzo, che si muove in una Sassari ottocentesca, e che a breve finirà pure a teatro, è stato in Sardegna il caso commerciale del 2024 senza «se» e senza «ma».

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