La Nuova Sardegna

buongusto
Buon gusto – Speciale pranzo di Pasqua

Pasqua di mare, i fratelli Fasolino a Golfo Aranci: in cucina nel regno dell’aragosta

di Marco Bittau
Pasqua di mare, i fratelli Fasolino a Golfo Aranci: in cucina nel regno dell’aragosta

Tante varianti per il menù della domenica: con gli spaghetti, alla “catalana” oppure bollita con olio e limone

3 MINUTI DI LETTURA





Costerà anche uno sproposito, ma è pur sempre la regina delle tavole di mare. Sua maestà l’aragosta non può mancare nel menù di Pasqua in una domenica di primavera e mare in Sardegna. A Golfo Aranci, paese di pescatori che, nonostante le sirene del turismo, non ha mai rinnegato la sua vocazione marinara, è un must che non conosce crisi. E di aragoste se ne intendono Gianluca e Antonio Fasolino, fratelli, titolari del ristorante Gente di mare che dal porto dei pescatori si affaccia sul blu laguna di un’insenatura incorniciata dal promontorio di Capo Figari, l’isolotto di Figarolo e più in là un’altra regina, Tavolara. Insomma, una specie di paradiso in terra che dopo quattordici di attività è sempre un punto di riferimento per la buona tavola.

Ogni estate si incontrano attrici, cantanti, calciatori e capitani d’industria che magari hanno comprato casa a Golfo Aranci. Qui le aragoste nuotano da un piatto all’altro. Avvolte negli spaghetti, servite alla catalana o semplicemente lessate a puntino e condite con olio d’oliva e limone, è un piatto gratificante che riconcilia con se stessi e con il mondo intero.

«Non cambiamo il nostro menù per Pasqua – dice subito Gianluca Fasolino con l’aria di chi sa il fatto suo – lavoriamo alla carta offrendo ai nostri clienti il meglio del pescato locale. La nostra cucina da sempre è semplice, niente effetti speciali. È anche il nostro modo di preservare certe tradizioni. Allora privilegiamo la qualità dei prodotti che cuciniamo con cura e passione. Così le nostre aragoste, ma anche l’astice, il pescato del giorno o il crudo di mare. Poi i nostri primi piatti e gli antipasti, con la nostra nuova chef in cucina, Cinzia Belfiore, ne stiamo inserendo alcuni nuovi, come la crema di dentice con la cipolla in saor. Abbiamo rivisitato il polpo, la rana pescatrice, le alici, la caponata di tonno e anche la fritturina di paranza».

«Quest’anno – aggiunge il fratello Antonio – abbiamo aggiunto in sala una nuova cella-vetrina frigorifera in legno con il meglio della produzione vitivinicola bene in vista. Una cantina straordinaria che ci permette di soddisfare qualunque esigenza».

E anche qualunque tasca, visto che dentro ci sono, in bella mostra bottiglie con etichette rinomate, Gaia, Massetto, Ornellaia, Tignanello, Solaia, Sassicaia e i sardi Capichera, Terre Brune e Turriga. Oltre naturalmente i migliori champagne.

A fianco c’è l’acquario dove stazionano le aragoste, il piatto forte del ristorante, protagonista anche di una curiosa vicenda che due estati fa ha fatto il giro del mondo. Merito di una turista svizzera amante degli animali in vacanza a Golfo Aranci. Entrata al Gente di mare, aveva visto e scelto nella vasca all’ingresso la sua aragosta preferita, ma non l’aveva fatta cucinare. Meglio acquistarla (circa 200 euro) e poi liberarla in mare dalla terrazza dello stesso ristorante. Era stata proprio La Nuova Sardegna per prima a raccontare e documentare con foto e video la liberazione dell’aragosta e, grazie ai social, la notizia era rimbalzata da un angolo all’altro del mondo suscitando consensi ovunque per la turista e per il ristorante. Una bella storia per Antonio e Gianluca Fasolino, travolti da una notorietà internazionale che forse neppure cercavano. La turista svizzera, per nulla a caccia di pubblicità, non rivelò mai il suo nome e mai cercò di utilizzare la sua performance per la causa animalista. Un gesto d’amore e nulla di più, di quelli che ancora si raccontano a tavola. Con l’aragosta sul piatto, naturalmente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
Turismo

Il Consiglio di Stato contro i Comuni: sugli affitti brevi non possono imporre regole

Le nostre iniziative