La Nuova Sardegna

Nuoro

Invalidità, domanda ferma da 6 mesi

di Sandro Biccai
Invalidità, domanda ferma da 6 mesi

La pratica di un uomo di Macomer è sospesa ma nessuno gli fornisce indicazioni

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MACOMER . Dal momento della presentazione della domanda per il riconoscimento dell’invalidità civile sono trascorsi sei mesi esatti ma, ad oggi, non si sa ancora nulla riguardo gli esiti della pratica e l’accoglimento, o l’eventuale diniego, dell’istanza. La denuncia arriva da un sessantenne di Macomer che a fine ottobre 2019 ha inoltrato alla sede Inps di Nuoro una richiesta online per il riconoscimento dello status di invalido civile, corredata da apposito certificato del medico di famiglia: «Dopo neanche 24 ore ho ricevuto il messaggio contenente l’indicazione del giorno, dell’ora e del luogo fissati per la visita davanti alla commissione medica integrata – spiega l’uomo alle prese da diverso tempo con numerose patologie che rendono difficoltosi i suoi spostamenti e ne pregiudicano le capacità lavorative –. Mi sono presentato regolarmente alla visita, nel poliambulatorio di Nuraghe Ruiu venti giorni dopo la presentazione della domanda, e ho fornito copia dei certificati e dei documenti sanitari. La commissione mi ha congedato dicendomi che avrei ricevuto a domicilio il verbale con le determinazioni assunte». Circostanza che, però, non si è mai verificata e che lo ha messo in allarme: «All’inizio non mi sono preoccupato anche perché c’erano di mezzo le festività di fine anno. Ma ben presto la situazione mi è parsa piuttosto anomala: i verbali provvisori, in genere, vengono trasmessi ai richiedenti in tempi tutto sommato celeri». La chiusura al pubblico delle sedi Inps, a causa dell’insorgenza del coronavirus, ha reso più complicato avere dei chiarimenti; così come non hanno sortito effetto le due mail mandate all’ente previdenziale dal patronato che aveva avviato la procedura per riconoscere l’invalidità. Il cittadino di Macomer non si è, però, perso d’animo e qualche giorno fa è riuscito a sapere, attraverso un operatore del call center Inps, che la procedura risulta attualmente sospesa in quanto si rende necessaria una seconda visita. Nessuna indicazione, però, sulla data di tale visita. Dopo un’attesa così lunga l’interessato solleva più di un’ obiezione: «È possibile che trascorrano mesi e mesi, già sei, senza che si sappia nulla di preciso? Perché non mandare una comunicazione per informarmi della sospensione? Eppure sarebbe bastato un semplice sms. Ancora oggi non so quanto tempo dovrò attendere per la nuova visita, né posso fare previsioni in merito alla definizione della pratica. Ritengo la vicenda paradossale, soprattutto per l’assoluta mancanza di chiarezza e trasparenza. E non credo, in tutta sincerità, di essere l’unico a vivere una situazione di questo genere».

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