Il poeta Peppe Montesu assolto: «I suoi versi non offendono»
Nuoro, finisce dopo quattro anni l’odissea giudiziaria con la famiglia del maestro Gian Paolo Mele Corriga
Nuoro Dopo quasi quattro anni di odissea giudiziaria, il tribunale dà ragione a Peppe Montesu, assolto «perché il fatto non sussiste». La sua poesia non ha offeso alcuna persona, quei suoi versi motivo di scontro erano soltanto un modo per esprimere una libera opinione, al più per canzonare certi modi di fare tipici della società nuorese, in particolare del mondo del folclore. Finisce nel migliore dei modi, insomma, la vicenda che ha visto protagonista il noto poeta di Orune da una vita di casa a Nuoro.
L’ex consigliere comunale, infatti, era finito sul banco degli imputati per una sua poesia pubblicata online il 28 agosto del 2018. Montesu era stato accusato di aver diffamato la memoria di Gian Paolo Mele Corriga, in occasione di un premio ad memoriam durante il Redentore, tanto che la famiglia del maestro del Coro di Nuoro chiedeva il risarcimento del danno subito.
Dopo un lungo via vai e numerose udienze, una settimana fa il pubblico ministero Francesca Pala aveva chiesto la condanna al pagamento di una multa di mille euro a carico di Peppe Montesu. Ieri mattina, invece, intorno alle 13,30 nell’Aula 1 del primo piano del palazzo di Giustizia, sono risuonate le parole del giudice monocratico Filippo Orani: «Assolto perché il fatto non sussiste». Peppe Montesu, assistito dall’avvocato Basilio Brodu, ha così potuto tirare un sospiro di sollievo, dopo tanta attesa, anche se in questi lunghi quattro anni è sempre stato convinto «che la verità sarebbe venuta a galla».