Si spaccia per carabiniere e si fa versare 50mila euro su una carta prepagata, individuato e denunciato
Il finto ispettore antifrode ha indotto un uomo residente in Ogliastra a trasferire l’ingente somma di denaro
Tertenia Un 33enne della provincia di Brindisi denunciato per una truffa ai danni di un75enne di Tertenia. Era stato quest’ultimo a denunciare i fatti lo scorso novembre nella stazione dei carabinieri di Lanusei. L’uomo era stato contattato da una persona che si presentava come ispettore antifrode del Comando provinciale carabinieri di Sassari, il quale lo informava di un’indagine in atto nei confronti di diversi direttori di filiali del Banco di Sardegna che, assieme ai loro dipendenti, stavano truffando numerosi correntisti mediante indebiti prelievi dai loro conti correnti. Il truffatore, seguendo il “copione” riscontrato in analoghe occasioni, prospettava alla vittima tale rischio e la faceva richiamare da un’altra persona, questa volta presentatosi come ispettore “Grilli”. Quest’ultimo, approfittando della buona fede della vittima, la convinceva ad effettuare, tramite la sua filiale, un bonifico di 49.800 euro, operazione necessaria per mettere al sicuro il denaro del proprio conto corrente.
La vittima, resasi conto del raggiro il giorno seguente, si era presentato alla stazione carabinieri di Lanusei permettendo così di avviare le attività d’indagine volte ad identificare il responsabile della truffa, individuato a seguito di accertamenti documentali, analisi dei tabulati telefonici e perquisizione nel suo indirizzo di residenza, dove è stata ritrovata nella sua disponibilità la carta bancoposta associata all’Iban verso il quale è confluita l’intera somma di denaro. Il truffatore, per accaparrarsi la fiducia della vittima, ha finto di essere appartenente all’Arma dei carabinieri utilizzando come immagine dei profili whatsapp le foto tratte dal web di due ufficiali.
L’Arma dei carabinieri, come già sottolineato in altre occasioni, continuerà a svolgere un’attenta e costante azione di sensibilizzazione in merito a questa tipologia di truffe, che vengono attuate carpendo la fiducia della vittima tramite diverse tecniche, come quella adottata in questo caso o attraverso lo “spoofing telefonico”, con il quale i malintenzionati riescono addirittura a modificare il numero visualizzato dalla vittima, inducendola a fidarsi del contatto ed a credere che l’interlocutore sia un appartenente alle forze di polizia. In caso di richieste di questo tenore è indispensabile contattare immediatamente il numero unico di emergenza 112, tramite il quale sarà possibile chiedere il supporto necessario e scongiurare la consumazione della truffa.