La Nuova Sardegna

Olbia

La casa di Giulio Cossu nel totale abbandono

di Angelo Mavuli

Luigi Agus (Accademia di Belle Arti) accusa il Comune: silenzio e disinteresse L’erede Mario Quargnenti: era stata donata per diventare un luogo di cultura

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TEMPIO. «L’abitazione-museo” dell’illustre poeta e scrittore tempiese Giulio Cossu, donata dagli eredi nel 2009 al comune di Tempio perche diventasse “Casa della Cultura” è totalmente abbandonata».

La denuncia arriva da Luigi Agus, professore all’Accademia di Belle Arti di Sassari, presidente dell’Istituto di Studi, Ricerche e Formazione, intitolato al celebre scrittore, scomparso nel dicembre 2007. Luigi Agus, il 24 ottobre scorso, ha indirizzato al sindaco Frediani una lunga lettera nella quale dopo avere ricordato che l’abitazione era stata donata al Comune con la precisa indicazione che venisse adibita a casa di cultura, lamenta che “dopo una serie di inutili polemiche sull’argomento, con l’Istituto (che aveva espresso la volontà di intervenire a proprie spese sull’immobile), l’amministrazione ha fatto calare un assordante silenzio”. « La casa - dice Luigi Agus -, attualmente mostra anche preoccupanti problemi statici. Sulla facciata c’è una larga e lunga crepa orizzontale e sono caduti diversi pezzi dai capitelli. Della cosa ho parlato inutilmente anche col vice sindaco Gianni Monteduro e con l’assessore Roberto Cossu».

Amareggiato e deluso l’avvocato Mario Quargnenti che, assieme agli eredi, aveva donato la casa al Comune nel 2009, con la clausola specifica di trasformarla in luogo di cultura. Pur esprimendo massima comprensione nei confronti della giunta Frediani (vista la situazione finanziaria), l’avvocato manifesta il suo malcontento. «Non posso esimermi dall’esprimere delusione nei confronti degli amministratori che, sull’argomento, non hanno certo fatto mancare le promesse di mantenere quanto imposto loro nell’atto di donazione. Inoltre ritengo che non sarebbe stato necessario l’impiego di somme cospicue per dare almeno un segno della volontà di adempiere a quanto stabilito contrattualmente. Quello che più mi addolora - dice l’erede di Giulio Cossu -, è il mancamento adempimento del profondo desiderio che aveva in vita il poeta. Che cioè, la sua casa diventasse una sorta di museo e una culla di quella cultura che lui aveva, per tutta la vita professato». Alla domanda su come la vicenda finirà. Quargnenti non risponde e sorride amaramente.

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