È scontro sui commissari Asl, dai partiti “alt” alla lista Todde
La presidente aveva comunicato le sue scelte ma Pd e alleati non l’hanno presa bene: ecco tutti i nomi
Cagliari Tensione alle stelle nel Campo Largo per le nomine dei commissari delle Asl e delle aziende universitarie e ospedaliere. La giunta che si è tenuta ieri pomeriggio in un primo momento doveva procedere alla nomina di 11 commissari (per le 8 Asl, il Brotzu e le due aziende universitarie di Cagliari e Sassari), ma l’accelerata impressa dalla presidente non ha trovato concordi i rappresentanti di quasi tutti i partiti della coalizione, Pd in testa, stavolta supportato anche da diverse formazioni minori, che hanno chiesto e ottenuto un rinvio nelle nomine.
Il confronto
La presidente Todde, alla ripresa dei lavori dopo la Pasqua, ha ricordato agli alleati, la scadenza per le nomine. Entro il 26 aprile vanno commissariate le Asl ,come riporta la legge che ha riformato il sistema sanitario, pubblicata l’11 marzo, che indicava in 45 giorni i termini per i commissariamenti. La presidente, nonostante la probabile impugnazione della legge da parte del governo, e a prescindere dai ricorsi annunciati, vuole procedere rispettando i tempi, a prescindere da una intesa globale sul pacchetto di nomi. La posizione della presidente, colta però dagli interlocutori, visto che da Villa Devoto nulla trapela, è che «siccome al M5Stelle è toccato l’onere di governare la sanità, è al Movimento, e ai suoi consiglieri sul territorio che spetta il compito di fare la sintesi sui nomi proposti». Un ragionamento che non ha trovato per nulla favorevoli gli altri partiti, a cominciare dal Pd, che però non vogliono rompere con la presidente proprio in dirittura d’arrivo. In questa chiave va interpretata la dichiarazione del capogruppo Dem Roberto Deriu che dopo aver «espresso alla presidente il nostro sostegno rispetto alla necessità di provvedere al più presto alla attuazione della legge», entra nel dettaglio dei criteri sulla scelta dei nomi. «Siamo d’accordo sul fatto che bisogna puntare su persone di qualità che siano frutto di riflessione complessiva, incontrando il favore di tutti». Una dichiarazione che significa il no a “fughe in avanti”. Così si spiega il fatto che ieri non si sono portate le nomine in giunta. E non arriveranno oggi, perché il Pd ha chiesto tempo sino a domani. In una ipotetica divisione politica dei commissari, al Pd toccherebbe esprimere il gradimento per le scelte al sud e al M5S per quelle a nord.
I criteri di scelta e i nomi
Spazzate via le ultime incertezze, rispetto al puzzle di alcuni giorni fa sta emergendo questo quadro: nessuno, tranne uno, degli attuali direttori generali sarà confermato nell’incarico, neppure con uno spostamento di ufficio; l’ipotesi di vedere Paolo Cannas passare da Nuoro a Cagliari e Angelo Maria Serusi passare da Oristano a Nuoro sembra tramontata. Tutti i commissari, con l’eccezione dell’Ogliastra, saranno new entry. La griglia su cui la Todde sta lavorando, e che non ha ancora avuto il via libera dagli alleati, prevede Aldo Atzori (responsabile struttura complessa Asl Sulcis e presidente regionale dei distretti sociosanitari), alla guida della Asl di Cagliari. Mario Palermo, sino a pochi mesi fa responsabile dell’unità di endocrinologia all’Aou di Sassari, potrebbe ricoprire l’incarico di commissario alla stessa Aou, ma senza ricevere alcuna indennità in quanto pensionato. Carlo Porcu invece, responsabile prevenzione e anticorruzione Asl 1, sarebbe commissario della Asl dove lavora. Federico Argiolas, direttore del presidio ospedaliero del San Martino di Oristano diventerebbe commissario della stessa Asl, con Andrea Marras confermato alla Asl dell’Ogliastra. Incertezza sulle altre Asl. Per il Brotzu sembra prevalere l’ipotesi di un nome interno. Caduta la candidatura del direttore di Ares Giuseppe Pintor, la scelta ricadrebbe tra gli interni Luigi Mascia e Giuseppe Dessì. Favorito il primo. Promozione all’Areus (l’azienda dell’emergenza-urgenza) con Rimondo Pinna, ora direttore sanitario del Brotzu.
Gli scenari
Entro domenica giunta straordinaria. Lunedì vanno preparati contratti e nomine. Per l’esecutivo, trovata la quadra sui nomi, altri problemi dai ricorsi, annunciati con procedura di urgenza da diversi direttori generali uscenti e dalla decisione di impugnare la legge sulla sanità da parte del governo. I termini per l’impugnazione scadono l’11 maggio. Anche con il rinvio della legge alla Corte Costituzionale, il provvedimento rimarrà in vigore e produrrà i suoi effetti.