Nuova casa di riposo primi ospiti accolti tra comfort e sorrisi
di Angelo Mavuli
Spalanca le porte la residenza “Papa Giovanni XXIII” Il personale al lavoro è del posto, si arriverà a 14 assunzioni
30 luglio 2020
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TEMPIO. La nuova comunità integrata per anziani, intitolata a Papa Giovanni XXIII, inaugurata appena 20 giorni fa, sta già dimostrando tutta la sua utilità. Non solo per la città ma per tutta l’alta Gallura, peraltro ben dotata di altre strutture cui andrà ad aggiungersi, a breve, anche l’antica casa di riposo Sant’Anna di Nuchis della Congregazione Missionaria Figlie di Gesù Crocifisso, in fase di ristrutturazione.
L’ultima iniziativa di Tempio, invece, si deve ad Angelo Carta, imprenditore gallurese del settore. La nuova casa per anziani sorge in Viale Giovanni XXIII, sulle ceneri di quella che una volta era la Comunità alloggio “ Fior di Loto”, chiusa il 15 ottobre 2019 dopo una irruzione dei Nas intervenuti su ordine della magistratura in seguito ad una serie di segnalazioni di irregolarità.
«I primi ospiti -piega Angelo Carta -, sono giunti nella struttura appena inaugurata, già dallo scorso 3 luglio, con sierologico anti Covid effettuato. In contemporanea la società proprietaria della comunità, ha già dato incarico all’ Eleproject di Sassari perché completi la struttura secondo le normative attualmente in vigore per essere certificata “Covid free”. Allo stesso tempo stiamo assumendo personale e figure selezionate: una volta al completo arriveremo a 14 unità. In questo frangente, abbiamo voluto dare la priorità a figure del posto». «Le richieste di ospitalità – aggiunge Carta –, sono numerose, a conferma delle necessità sul territorio di una struttura integrata come la nostra che possa essere di aiuto a chi ha familiari in difficoltà. Attualmente –, spiega ancora l’imprenditore –, la struttura, abilitata per 40 ospiti, ne accoglierà solamente 24, nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale, imposto dal coronavirus».
La nuova casa di riposo Giovanni XXIII propone camere singole, doppie e anche mini appartamenti formati da due stanze: soggiorno-cucina, camera da letto matrimoniale o doppia con relativo bagno. Una soluzione quest’ultima, per esempio, che potrebbe diventare ideale per coppie anziane che non sopportano però l’idea che ad abbandonare la propria casa debba essere solo uno dei due coniugi e magari il più bisognevole di assistenza.
Nella struttura, come detto, lavoreranno complessivamente, tra infermiere, operatori socio sanitari e personale con altre mansioni, 14 persone. «Addetti – spiega Carta –, che nel momento in cui dovessimo occupare anche gli altri due piani superiori sarà destinato ad essere incrementato».
Perfettamente allineato alle altre strutture già operanti in Gallura il canone mensile per l’ospitalità.
L’ultima iniziativa di Tempio, invece, si deve ad Angelo Carta, imprenditore gallurese del settore. La nuova casa per anziani sorge in Viale Giovanni XXIII, sulle ceneri di quella che una volta era la Comunità alloggio “ Fior di Loto”, chiusa il 15 ottobre 2019 dopo una irruzione dei Nas intervenuti su ordine della magistratura in seguito ad una serie di segnalazioni di irregolarità.
«I primi ospiti -piega Angelo Carta -, sono giunti nella struttura appena inaugurata, già dallo scorso 3 luglio, con sierologico anti Covid effettuato. In contemporanea la società proprietaria della comunità, ha già dato incarico all’ Eleproject di Sassari perché completi la struttura secondo le normative attualmente in vigore per essere certificata “Covid free”. Allo stesso tempo stiamo assumendo personale e figure selezionate: una volta al completo arriveremo a 14 unità. In questo frangente, abbiamo voluto dare la priorità a figure del posto». «Le richieste di ospitalità – aggiunge Carta –, sono numerose, a conferma delle necessità sul territorio di una struttura integrata come la nostra che possa essere di aiuto a chi ha familiari in difficoltà. Attualmente –, spiega ancora l’imprenditore –, la struttura, abilitata per 40 ospiti, ne accoglierà solamente 24, nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale, imposto dal coronavirus».
La nuova casa di riposo Giovanni XXIII propone camere singole, doppie e anche mini appartamenti formati da due stanze: soggiorno-cucina, camera da letto matrimoniale o doppia con relativo bagno. Una soluzione quest’ultima, per esempio, che potrebbe diventare ideale per coppie anziane che non sopportano però l’idea che ad abbandonare la propria casa debba essere solo uno dei due coniugi e magari il più bisognevole di assistenza.
Nella struttura, come detto, lavoreranno complessivamente, tra infermiere, operatori socio sanitari e personale con altre mansioni, 14 persone. «Addetti – spiega Carta –, che nel momento in cui dovessimo occupare anche gli altri due piani superiori sarà destinato ad essere incrementato».
Perfettamente allineato alle altre strutture già operanti in Gallura il canone mensile per l’ospitalità.