Uccise il padre con una mazza: perizia psichiatrica per Michele Fresi
La Corte d’assise ha sciolto la riserva sulla richiesta avanzata dal difensore del 27enne di Arzachena
Arzachena Michele Fresi, il 27enne accusato di aver colpito e ucciso con una mazza in legno suo padre Giovanni, orafo di Arzachena, sarà sottoposto alla perizia psichiatrica. Lo ha deciso oggi 25 marzo la Corte d’assise di Sassari, dove si sta celebrando il processo nei confronti del giovane. I giudici hanno sciolto la riserva sulla richiesta avanzata dal difensore del 27enne, l’avvocato Pierfranco Tirotto, che fin dall’apertura dell’istruttoria dibattimentale aveva chiesto che il giovane venisse sottoposto a perizia psichiatrica per accertare la sua capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio. Il pubblico ministero Claudia Manconi e le parti civili non si sono opposti.
L’incarico al perito, lo psichiatra Paolo Milia, sarà conferito il 15 aprile. Stamattina sono stati sentiti gli ultimi tre testimoni della difesa. La madre di Michele, citata per oggi, non si è presentata e comunque ha comunicato che si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere. Si ritorna, dunque, in aula il 15 aprile per il conferimento dell’incarico al perito. Michele Fresi è accusato di omicidio aggravato dal vincolo parentale, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. La notte del 28 dicembre 2023 dopo aver assunto massicce dosi di acidi e cocaina, oltre ad aver ucciso suo padre Giovanni, aveva aggredito un’amica e due carabinieri. (t.s.)