Luras, i consiglieri dimissionari salgono a dieci: arriva il commissario
A casa anche l’opposizione. Restano il sindaco Azzena e due fedelissimi
Luras Tutti a casa. A Luras la crisi politica non si è risolta, ma è addirittura precipitata con altri quattro consiglieri dimissionari (in tutto adesso sono dieci). Oggi, 26 marzo, mentre la prima convocazione del consiglio comunale è andata deserta per la seconda volta in una settimana, i quattro consiglieri della minoranza, attorno alle 19, si sono presentati all’ufficio protocollo del Comune e hanno presentato le dimissioni. Silenzio assoluto, in aula, dove rimbalzavano le notizie dell’abbandono definitivo da parte delle opposizioni e dove sono rimasti soltanto il sindaco Mauro Azzena, i suoi due fedelissimi consiglieri, Giuseppina Pittalis e Tore Loriga e il segretario comunale Gian Luca Cocco. Decisamente meno del numero necessario.
Insomma, pare sia davvero finita. E anche se qualcuno parlava di dover aspettare un parere dall’assessorato regionali degli Enti locali, i giochi sembrano proprio fatti. Arriverà il commissario. Ma era tutto nell’area. Dopo le prime dimissioni in massa (Ylenia Musselli, Giovanna Loriga, Caterina Pirisunu, Giovanni Cabras, Roberto Depperu e Maria Giuseppina Tamponi) l’opposizione ha lanciato in alto mare quella che sarebbe potuta essere l’unica àncora di salvezza per l’amministrazione in carica: ovvero, rimanere in aula, garantire il numero legale e non interrompere il mandato del sindaco. Invece niente. Il segretario comunale si era rivolto anche al prefetto per sapere come districarsi e salvare il salvabile.
Ma non è servito neanche questo. E non è servito neppure e l’appello del sindaco che nei giorni scorsi, in una conferenza stampa, aveva annunciato che non si sarebbe mai dimesso e avrebbe fatto tutto il possibile «per il bene di Luras», aggiungendo che «se decadiamo, il commissario farebbe il minimo consentito e sarebbero bloccati i vari progetti per il paese». La crisi vera era scoppiata dopo lo scontro tra Proloco e Comune, in pieno carnevale, ma era da tempo che le cose non andavano all’interno della maggioranza anche se lo stesso Mauro Azzena aveva dichiarato di aver avuto un incontro con il suo gruppo, il sabato di carnevale, «durante il quale tutto era filato liscio. Tanto che in quella occasione - queste le sue parole - avevo rimarcato l’arrivo del nuovo segretario e del nuovo responsabile dell’ufficio che avrebbe potuto agevolare il lavoro di tutti: a partire da una gestione migliore degli edifici e automezzi pubblici».
Poi, invece, è cominciata a ricircolare la voce, di dominio pubblico da tempo, secondo la quale «dopo Carnevale si sarebbe fatto cadere il sindaco». Cosa che è avvenuta e senza neppure tante sorprese. In mezzo a questo polverone anche le intimidazioni rivolte al sindaco e a una vigilessa. Frasi pesanti scritte su cartelloni (sui quali erano state disegnate anche delle bare) che i carabinieri avevano trovato sulla strada per Nuchis. E a questo proposito Azzena aveva definito «grave il fatto che i dimissionari, salvo uno, non mi abbiamo rivolto alcun messaggio di solidarietà per le minacce». Nell’aula quasi vuota c’era anche poco pubblico. Solo sette spettatori, uno dei quali ha detto: «I coriandoli sono troppo leggeri per far cadere l’amministrazione». Coriandoli che nascondevano invece un carico da novanta.