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Il via libera

Olbia, il Comune compra l’archivio dell’ex tv 5Stelle Sardegna


	Lo studio dell'ex tv con sede a Olbia
Lo studio dell'ex tv con sede a Olbia

Lo comunica la cancelleria fallimentare del tribunale di Tempio

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Olbia L’archivio storico dell’emittente 5Stelle Sardegna è stato venduto al Comune di Olbia per 20mila e 500 euro. Lo ha comunicato la cancelleria fallimentare del tribunale di Tempio, dopo il parere positivo del comitato dei creditori per la vendita all’asta di parte del patrimonio della tv di Olbia, fallita nel 2018. Il curatore fallimentare, Fabrizio Oronti, in rappresentanza del comitato di creditori, composto dagli ex dipendenti della televisione, oltre Italfondiario spa e Grandi Alberghi srl, ha verificato che la proposta del Comune di Olbia era l’unica rimasta in campo.

Una soluzione che ha ottenuto il placet di tutti, soprattutto in virtù del valore morale di una scelta che consente, al di là delle valutazioni economiche, di mantenere nella disponibilità dell’ente uno straordinario patrimonio di immagini che rappresenta la storia della città, del territorio e dei cittadini. Il Comune di Olbia aveva presentato una manifestazione di interesse per partecipare alla procedura di vendita competitiva dell’archivio video di 5 Stelle Sardegna, di proprietà della Tesar srl in fallimento, dimostrando la disponibilità ad acquistare l’intero archivio video della storica televisione.

Gli stessi dipendenti, in un post sulla pagina Facebook “Ex 5Stelle Sardegna”, nel marzo 2021, auspicavano una conclusione di questo tipo. «Salviamo l'archivio della nostra tv, nelle teche di 5Stelle Sardegna sono custoditi 40 anni di cronaca, costume, politica e società – recitava il post –. Quarant’anni della storia del nordest della Sardegna. L'importante archivio è ora in vendita nella procedura fallimentare seguita dal tribunale di Tempio. Ci auguriamo che gli enti pubblici locali sappiano cogliere questa grande occasione per acquistare e custodire il prezioso patrimonio, donandolo alla collettività perché resti a disposizione delle attuali e delle future generazioni».

Un auspicio raccolto dal Comune di Olbia, che ufficiosamente sta già lavorando per iniziative pubbliche che restituiscano alla città il patrimonio dell’ex emittente nata a Olbia nel 1978, con il nome di Teleregione sarda, e per renderlo fruibile a chiunque ne faccia richiesta. Un archivio che la Soprintendenza archivistica della Sardegna aveva dichiarato di «interesse storico particolarmente importante»: conta infatti 1500 unità audiovideo, dalla metà degli anni ‘80 al 2015, più materiale cartaceo, tra contratti, fatture e registri di palinsesti.

«L’archivio dell’emittente – si leggeva nella delibera di giunta con cui il Comune di Olbia aveva annunciato di voler partecipare alla eventuale procedura competitiva – rappresenta nel suo complesso un'importante testimonianza dell'attività di soggetti operanti nell'ambito televisivo del nord Sardegna, costituendo un patrimonio di immagini e di notizie giornalistiche relative alla realtà sociale, politica e culturale sarda particolarmente rilevante per qualità e quantità, corredato da testimonianze documentarie che illustrano il contesto di produzione della rete televisiva».

Motivi per i quali la giunta guidata dal sindaco Settimo Nizzi ha messo in atto tutte le iniziative per acquisire l’archivio della ex televisione di Olbia. Il fallimento della società Tesar srl era stato dichiarato il 23 maggio 2018, dopo una crisi iniziata alla fine del 2014 con il mancato pagamento degli stipendi. Erano stati licenziati circa 20 dipendenti.

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