La Settimana santa a Olbia: sarà una donna a commentare “S’Iscravamentu”
La prima volta nella storia. Il parroco don Gianni Satta: «Una prospettiva al femminile»
Olbia Fiaccole nel buio e preghiere attorno al simulacro deposto dalla croce. Olbia si prepara a celebrare la Settimana santa. Lo farà come sempre nella chiesa di San Paolo, nel cuore del centro storico, fino agli anni Cinquanta unica parrocchia della città. E quest’anno ci sarà anche una novità: dopo il turno dei laici, sarà per la prima volta una donna a commentare la Passione e la morte di Cristo durante il rito de S’Iscravamentu, la sera del venerdì santo. Il parroco don Gianni Satta ha scelto Maria Antonietta Mongiu, archeologa originaria di Pattada e con un passato da assessora regionale alla Cultura. Lo scorso anno toccò invece allo scrittore Marcello Fois.
Il programma. I riti della Settimana santa, organizzati dalla parrocchia con il sostegno del Comune, prenderanno il via il 13 aprile, la Domenica delle palme. Alle 9.45 la distribuzione e la benedizione di palme e ulivi e alle 10 e alle 19 la santa messa. Le celebrazioni entreranno nel vivo il 17 aprile, giovedì santo: alle 18 la messa “in coena Domini”, la lavanda dei piedi, la reposizione e l’adorazione del Santissimo sacramento. Alle 21, invece, l’incontro con la Vergine addolorata e gli strumenti della Passione con partenza da San Paolo. Ad animare i canti sarà il coro Schola Cantorum Olbia. Il giorno successivo, venerdì santo, alle 18 la celebrazione della Passione e alle 21 il momento più suggestivo dei riti pasquali: S’Iscravamentu, con il racconto, la deposizione dalla croce e la processione del Cristo morto nelle vie del centro storico. Il commento sarà dunque affidato a Maria Antonietta Mongiu, mentre i canti saranno affidati dal coro Olbia Folk Ensemble. Un antichissimo rito, quello de S’Iscravamentu, che sarà animato dalla Confraternita di Santa Croce. Sabato 19 aprile la veglia pasquale comincerà alle 23. Domenica 20, il giorno di Pasqua, la messa inizierà alle 10. Subito dopo, alle 11.30, prenderà il via la processione de S’Incontru, che culminerà in piazza Regina Margherita con l’incontro tra il Cristo risorto e la Madonna.
Una donna. Il parroco di San Paolo, don Gianni Satta, dal 2015 affida il commento della Passione di Cristo (in lingua sarda o in gallurese) a una personalità diversa. Non solo sacerdoti, ma anche laici come l’antropologo Bachisio Bandinu, nel 2017, e lo scrittore Marcello Fois, nel 2024. Quest’anno, per la prima volta nella storia, toccherà invece a una donna. Sarà dunque l’archeologa Maria Antonietta Mongiu a salire sul pulpito di San Paolo durante gli antichi riti del venerdì santo. «Un altro taglio, un’altra sensibilità, un’altra prospettiva: al femminile – sottolinea don Gianni Satta –. Quella di Maria Antonietta Mongiu, pattadese. Ci aiuterà a leggere la storia alla luce della Stabat mater dolorosa/iusta crucem lacrimosa/dum pendebat Filius. Una vera resistente che come tutte le gratuità è segno di una forza assoluta che supera ogni sofferenza del figlio. Eia mater, fons amoris. L’amore di una madre che il figlio riconosce. Anche questo è un dono, un miracolo de S’Iscravamentu. Dare visibilità, lingua, carne all’amore».