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Cultura

Tharros e i Giganti, anno da record per i siti della Fondazione. Ecco le cifre

di Paolo Camedda
Tharros e i Giganti, anno da record per i siti della Fondazione. Ecco le cifre

Ingressi e incassi in crescita. Anthony Muroni: «Grande impegno nella promozione del Sinis, investiamo nella ricerca»

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Cabras Con il mese di dicembre si è chiuso un 2024 da record per i siti culturali di Cabras gestiti dalla Fondazione Mont’e Prama. I dati, che comprendono il Museo civico Giovanni Marongiu, le aree archeologiche di Mont’e Prama e Tharros, l’ipogeo di San Salvatore e la Torre spagnola di San Giovanni di Sinis, evidenziano infatti una netta crescita di visitatori, biglietti staccati e introiti rispetto agli anni precedenti.

Il numero di visitatori è aumentato del 13,5% rispetto al 2023 e del 33% rispetto al 2022, ma la crescita riguarda anche il biennio pre-pandemia (2018-19). Quest’ultimo aveva fatto registrare una media annuale di 152.500 visitatori che è stata abbondantemente superata nel 2024, alla luce dei 177.230 biglietti staccati, maggiori anche dei 156.071 del 2023 e dei 133.286 del 2022. Il segno più si riscontra anche alla voce incassi: l’aumento in questo caso è stato del 27% rispetto al 2023, del 59% rispetto al 2022 e del 60% sul biennio pre-Covid 2018-2019. In valore assoluto la Fondazione Mont’e Prama ha incassato dai siti culturali che gestisce 840.389 euro, contro i 661.065 euro del 2023, i 529.000 del 2022 e la media di 527 mila euro del biennio pre-Covid.

«Questo successo – evidenzia la Fondazione – è il frutto di una serie di fattori. Fra questi la crescente notorietà dei Giganti di Mont'e Prama: le statue, uniche nel panorama archeologico del Mediterraneo, attraggono sempre più l'attenzione di turisti italiani e stranieri, con un effetto positivo su tutti i siti gestiti dalla Fondazione; le attività di promozione e valorizzazione del territorio condotte dalla Fondazione, e il miglioramento dei servizi offerti ai visitatori grazie ai lavori di miglioramento nel Museo e nei siti».

L’obiettivo, nel nuovo anno, sarà quello di continuare nel solco che è stato tracciato. «Questo successo conferma l'importanza del patrimonio culturale del Parco archeologico naturale del Sinis e ci incoraggia a proseguire nel nostro impegno per la sua valorizzazione e promozione – ha affermato il presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni –. Come Fondazione continueremo a investire nella ricerca, nella conservazione e nella valorizzazione di tutti i siti gestiti, con l'obiettivo di renderli un punto di riferimento per il turismo culturale in Sardegna».

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