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Oristano

Il caso

Un intero paese in ostaggio di una baby gang, nel mirino anziani soli e stranieri

di Paolo Camedda
Un intero paese in ostaggio di una baby gang, nel mirino anziani soli e stranieri

Famiglie in allarme: «Troppe intimidazioni, da mesi viviamo nel terrore»

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Cabras Mentre l’amministrazione comunale prosegue con le tante iniziative del progetto Connessioni, rivolto ai giovani e alle loro famiglie, si moltiplicano nel paese le segnalazioni di comportamenti devianti e incivili commessi da un gruppo di ragazzi tra i dodici e i quindici anni. L’ultima bravata risale a giovedì sera e si riferisce all’abbandono indiscriminato di rifiuti in una piazza del paese.

«Per diversi giorni gli operai hanno ripulito piazza Ravenna scrupolosamente. Mi pare abbiano terminato stamattina. Questa è la situazione attuale – ha denunciato una signora in una chat di cittadini, allegando la foto di rifiuti –. Sono stati abbandonati da una decina di ragazzi, che sono appena scappati via. Nessuno di loro è residente in piazza Ravenna. Mi sarebbe piaciuto parlarci, ma non ho fatto in tempo».

Secondo diverse testimonianze si tratterebbe soltanto dell’ultima azione illecita commessa dal gruppo. Lo assicurano numerose persone, esasperate dalla situazione, secondo i quali la baby gang avrebbe agito anche contro diversi soggetti deboli: anziani soli, giovani extracomunitari e anche disabili. Racconta a questo riguardo il portavoce del gruppo (non indichiamo i nomi per ragioni di sicurezza personale, ndr): «Circa una settimana fa, una vicina di casa è venuta a trovarmi verso le 20. La signora ha bussato molto spaventata, quasi in lacrime. Ha una casa che dà su tre lati e questi ragazzini avevano prima preso a calci e bussato ripetutamente alla porta, poi alle finestre. Quando alla fine la signora ha aperto, è stata ricoperta di pesanti insulti e parolacce. Essendo una vedova sola era molto spaventata. Ha trovato la forza per dire che avrebbe cercato aiuto e a quel punto i ragazzini sono fuggiti via e si sono dileguati nel nulla. È venuta da me perché sono uno dei pochi uomini che abita nella via».

Poi prosegue: «Alla signora ho lasciato il mio numero di telefono e le ho detto: «Se torneranno mi avvisi, così io esco dall’altro lato della casa. Dopo cinque minuti sono tornati. La signora mi ha chiamato: “Hanno ripreso a dare colpi alla porta e alle finestre”. In quel momento sono uscito e appena mi hanno visto se la sono data a gambe mentre mi insultavano. Il giorno dopo sono tornati, hanno nuovamente importunato la signora e in aggiunta si sono scagliati contro l’auto di una sua vicina». Il portavoce riferisce anche di altri episodi: «In un’altra occasione se la sono presa con un anziano pescatore che vive nella zona del circolo nautico, che resta un po’ appartata. Hanno lanciato uova contro la facciata della sua casa, e poi dentro attraverso una finestra. Lui ha chiamato la mia vicina, le ha raccontato l’accaduto e lei è andata ad aiutarlo. Qualche giorno dopo sono venuto a conoscenza di un altro fatto grave. Un amico disabile mi ha raccontanto che dei ragazzini mi hanno circondato e bloccato e hanno iniziato a lanciarmi uova addosso. Chiedeva di smetterla ma hanno continuato. Un sessantenne, invece, mi ha riferito di essere stato bloccato con la sua auto in strada da un gruppo di ragazzini che gli intimavano di scendere, per poterlo picchiare. Ha avuto la pazienza di restare in auto e alla fine sono andati via».

Episodi non meno gravi, risalenti alla scorsa estate, vedono una banda di ragazzi assalire in piazza Stagno un ragazzo extracomunitario. In quell’occasione «il giovane è stato circondato, pesantemente insultato, molestato, privato della sua bicicletta e minacciato con un cacciavite», riferisce il portavoce. Recentemente, invece, la baby gang avrebbe preso di mira il punto vendita Nonna Isa di Solanas.

«Sappiamo che hanno spaventato la titolare del negozio – racconta un altro dei residenti –. Fra le altre cose, continuavano a staccare e a riattivare l’interruttore dell’energia elettrica del negozio. Poi, non contenti, mentre rientravano verso Cabras, hanno fermato un auto in mezzo alla strada». Chi denuncia è molto preoccupato: «Siamo stanchi di vivere ormai da mesi col terrore costante che possa succedere qualcosa di brutto a noi o ai nostri figli. Trattandosi di minori noi possiamo fare poco. Chiediamo perciò alle istituzioni e alle autorità di intervenire per fermarli prima che succeda qualcosa di ancora più grave. Innanzi tutto per il bene degli stessi ragazzi».

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