Scontro per la palazzina in costruzione, l’impresa porta il Comune in tribunale
Finisce davanti al Tar la lunga storia di autorizzazioni e successivi passi indietro da parte dell’Ufficio tecnico e del consiglio comunale. Intanto la ditta ha già stipulato 23 contratti preliminari di vendita
Oristano Il costruttore rompe gli indugi e porta il Comune in tribunale. Dal Palazzo di Città, sede dell’Ufficio tecnico in piazza Eleonora, sembra in partenza verso la procura invece una denuncia per presunti abusi edilizi, voce per ora non confermata e che forse è in attesa di ulteriori valutazioni. Quello di via Michele Pira è l’ennesimo caso legato all’urbanistica che finisce davanti ai giudici in questi ultimi anni. Saranno quelli del Tar a occuparsi della palazzina, al limitare del terreno che confina con il grande giardino dei frati Cappuccini, in cui in cui sono pressoché costruiti tutti gli appartamenti e con ventitré preliminari di vendita già stipulati tra impresa e futuri inquilini. Il problema è capire quando e se gli acquirenti entreranno in possesso delle loro abitazioni, perché il braccio di ferro che sta andando avanti da oltre un anno tra ditta costruttrice e Comune sta rischiando di far finire tutto gambe all’aria. Compresa la società 3Torri che, se la pratica non si sblocca, potrebbe veder concretizzato lo spettro del fallimento, argomento che nel ricorso è ben evidenziato.
La storia contorta che porta sino al Tar ha inizio infatti quando nel 2023 il responsabile del settore Sviluppo e territorio – allora era l’ingegnere Giuseppe Pinna – dà parere positivo alla pratica. Qualche mese più tardi, secondo la convenzione stipulata, l’azienda cede al Comune l’area di 778 metri quadri da destinare a parcheggio. Arrivano operai e mezzi e il cantiere parte, poi succede qualcosa che sarà il motivo per cui, negli ultimi mesi, il meccanismo si è bloccato. Si decide infatti di modificare la copertura, motivo per cui è necessario un piano attuativo solo su questo aspetto. Il parere favorevole dell’ingegnere Giuseppe Pinna arriva a marzo dello scorso anno, la pratica deve passare però al vaglio del consiglio comunale, dopo che la commissione consiliare si aveva deciso di non esprimersi. La stessa strada sceglie l’assemblea civica e subito dopo la nuova responsabile dello stesso ufficio, l’ingegnera Sara Angius, chiede integrazioni alla pratica. Lo scorso ottobre la funzionaria del Comune esprime parere negativo e successivamente il consiglio comunale dà il suo diniego.
La costruzione della parte superiore dell’edificio si blocca, scattano le prime diffide, ma nulla cambia. Così si arriva al Tar che è chiamato a valutare sulla richiesta di sospensiva presentata dall’avvocato Marco Pisano per la ditta 3Torri che sostiene che il Comune abbia agito con un eccesso di potere perché non ha subito dato il via libera quando il primo dirigente diede parere positivo e perché abbia cambiato idea successivamente. In più l’ente starebbe violando le norme attuative del Puc per le costruzioni che insistono su superfici inferiori a cinquemila metri quadri. Sono tutti argomenti che il Comune contesta e che si riserva di approfondire in udienza, avendo deciso di resistere in giudizio affidandosi all’avvocata dell’ente, Gianna Caccavale. In settimana arriverà il primo parere dei giudici. Lo attendono anche ventitré inquilini per ora senza casa, anche se il cantiere sta andando avanti e il titolo per costruire è ancora pienamente efficace. Va infatti precisato che il ricorso riguarda solamente la richiesta di variante per la copertura dell’immobile, fatto che comunque non fa cessare il braccio di ferro e che anche in Comune viene guardato con il massimo interesse perché il pronunciamento del Tar potrebbe avere anche delle ripercussioni su eventuali richieste di risarcimento danni.