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Un linfonodo ingrossato poi 5 mesi sul ciglio del burrone

Un linfonodo ingrossato poi 5 mesi sul ciglio del burrone

SASSARI. Linfoma di Hodgkin. La prima volta che Carlotta Cubeddu ha sentito pronunciare queste parole è stato a luglio. Reparto di Ematologia, Aou di Sassari. «Lo so, è strano, ma in quel momento per...

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SASSARI. Linfoma di Hodgkin. La prima volta che Carlotta Cubeddu ha sentito pronunciare queste parole è stato a luglio. Reparto di Ematologia, Aou di Sassari. «Lo so, è strano, ma in quel momento per me è stata quasi una liberazione. Era la cosa peggiore che il medico potesse dirmi, l’ho percepito subito dalla sua espressione, eppure mi sono sentita più leggera». L’attesa sa essere più dolorosa della sentenza. «Mi avevano prelevato chirurgicamente una porzione di linfonodo. Tremavo come una foglia, un’operazione dolorosissima. Nel collo li avevo entrambi ingrossati. Da una settimana aspettavo l’esito dell’esame istologico. Tutti tendevano a rassicurarmi, a dirmi che era un’infezione, di stare tranquilla che non sarebbe stato niente di grave. Ma io, sono ansiosa e un po’ ipocondriaca. L’angoscia, il non sapere che avessi, la sensazione che potesse essere qualcosa di serio, mi stava divorando. Ecco, sentire finalmente con le mie orecchie di cosa si trattasse, è stato prima un pugno da ko. Ma poi dopo tre secondi ti alzi, perché arriva il momento di reagire». Si è accorta di aver qualcosa di anomalo mentre faceva una doccia. «Mentre mi insaponavo il collo ho avvertito un rigonfiamento da ambo i lati. Premendo mi faceva male». Il medico di famiglia prescrive degli antibiotici, naturalmente pensa a un’infezione. Poi però le analisi del sangue evidenziano dei valori sballati, soprattutto sui parametri dei globuli bianchi. Arriva la diagnosi: linfoma di Hodgkin, un tumore relativamente raro che colpisce il sistema linfatico. Circa 4 persone ogni 100.000 abitanti contraggono questa patologia che rappresenta circa lo 0,5% di tutti i casi di tumore diagnosticati. Tuttavia è uno dei più frequenti nella fascia di età tra i 15 e i 35 anni. L’incidenza è in aumento, in Europa l’incremento è del 22% negli ultimi anni, ma la mortalità per fortuna è in netta diminuzione. Le cure consistono prevalentemente in cicli di radioterapia e di chemio. (lu.so.)

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