Foibe, il ricordo della sofferenza per combattere le discriminazioni
“La storia non si cancella: possiamo coltivarla con rancore oppure farne patrimonio comune nel ricordo”. Sono queste le parole che, il 13 luglio del 2020, il nostro Presidente della Repubblica Sergio...
2 MINUTI DI LETTURA
“La storia non si cancella: possiamo coltivarla con rancore oppure farne patrimonio comune nel ricordo”. Sono queste le parole che, il 13 luglio del 2020, il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, da alcuni giorni riconfermato nell’incarico, ha pronunciato davanti alla Foiba di Bosovizza. È così che Mattarella ha voluto dare rilievo al fatto che non bisogna dimenticare ciò che è successo in passato, nonostante la “Giornata del Ricordo delle vittime delle foibe” sia stata instituita solo nel 2004, a distanza di quasi sessant’anni da quei tragici eventi di guerra e di morte. Ed è per ricordare, per non dimenticare, che sabato 5 febbraio gli studenti delle classi quinte del Liceo delle Scienze Umane e Musicale “Sebastiano Satta” di Nuoro hanno partecipato all’incontro con il professore Gianluca Scroccu, docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Cagliari e la testimone dell’esodo dall’Istria Marisa Brugna. Il professor Scroccu ha fatto rivivere ai ragazzi una pagina tragica della nostra storia recente, per anni ignorata e addirittura negata, che vede protagonisti gli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia, passati dalla dittatura nazifascista a quella comunista instaurata da Tito. È qui che si inserisce il racconto di Marisa Brugna, testimone dell’esodo e della strage delle foibe. Per 10 anni, 4 mesi e 15 giorni ha vissuto prima come profuga e poi come esule italiana in terra italiana. Costretta a partire via dalla sua casa insieme alla sua famiglia, Marisa racconta di una prima parte della sua vita vissuta tra l’angoscia per l’ignoto, la nostalgia per la mancanza della sua terra e la discriminazione da parte di chi la additava come profuga da isolare e discriminare. Marisa ha sottolineato anche l’importanza dello studio, l’unico strumento che può aiutare i giovani a conoscere a fondo i fatti e le situazioni che li generano, in modo da non fermarsi alle apparenze e non discriminare chi viene considerato “diverso”. Gli studenti, che hanno vissuto momenti di vera commozione e partecipazione. Così la Storia assume valore profondo per tutti: quando i grandi fatti sono resi ancora più veri perché vissuti e narrati in prima persona.
Carlo Pira e Maria Marongiu
Studenti del Liceo Satta di Nuoro
Carlo Pira e Maria Marongiu
Studenti del Liceo Satta di Nuoro