Lello e Marisa storie di dolore e persecuzione
di Eliana Cocco
Come in una staffetta si sono dati il cambio in questi giorni, in rapida successione, i testimoni della Shoah e della tragedia delle foibe. Le classi quinte del Liceo Sebastiano Satta di Nuoro,...
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Come in una staffetta si sono dati il cambio in questi giorni, in rapida successione, i testimoni della Shoah e della tragedia delle foibe. Le classi quinte del Liceo Sebastiano Satta di Nuoro, infatti, hanno avuto la possibilità di partecipare a due incontri distinti per celebrare la giornata della Memoria e quella del Ricordo: due testimoni hanno raccontato la loro infanzia segnata da due momenti drammatici per la storia degli italiani: da una parte la ghettizzazione e deportazione degli ebrei durante la Seconda guerra mondiale e, dall’altra, la tragedia delle foibe e l’emigrazione dall’Istria di coloro che nel dopoguerra, in seguito al conflitto con la ex Jugoslavia, volevano mantenere la loro identità italiana. Lello Dell’Ariccia ha presentato in ordine diacronico la storia degli ebrei, soffermandosi in particolare sulle persecuzioni subite da questo popolo fino agli orrori della Seconda guerra mondiale. La drammatica esperienza che ha coinvolto la sua famiglia in quanto ebrea è stata raccontata rievocando le leggi razziali imposte da Benito Mussolini a partire dal 1925, il disagio e la paura degli ebrei per la loro emarginazione e ghettizzazione in quartieri con palazzi alti e stretti. In uno di questi viveva Lello dell’Ariccia nel Ghetto di Roma, di fronte al portico di Ottavia, dove oggi sulle strade sono incastonate delle piccole mattonelle dorate con i nomi di coloro che subirono il rastrellamento. Era solo un bambino quando sua nonna e i suoi cugini furono catturati, mentre lui riuscì a sfuggire a quel destino.
Un’altra triste esperienza è quella di Marisa Brugna, un’esule istriana che nella sua infanzia e adolescenza è stata profuga per dieci anni, quattro mesi e quindici giorni; è importante sottolineare i giorni e i mesi esatti perché sono quelli che hanno dato maggior peso all’inizio di questa vicenda. Anche in questa storia, raccontata nelle pagine del suo libro intitolato “La memoria negata”, si parla di una famiglia che a causa delle brutalità portate avanti a partire dal 1943, da colui che sarà per lungo tempo a capo della ex Jugoslavia, Josip Broz Tito, è stata costretta ad emigrare in Italia assieme ad altri cittadini, per mantenere intatta la loro identità italiana. Marisa Brugna ha trascorso anni da un campo profugo all’altro, cercando di sopravvivere e, dopo dieci anni, è riuscita a scappare. Il suo desiderio di studiare aveva come obiettivo quello di diventare un’insegnante e, nonostante le numerose difficoltà, ci riuscì. Queste testimonianze ci dimostrano quanto sia fondamentale conoscere la storia, per avere la consapevolezza dei dolorosi episodi che hanno segnato la vita di milioni di persone. La memoria ci dovrebbe insegnare a non commettere gli stessi errori e a capire che nessun sopruso può avere una valida giustificazione.
*Eliana frequenta il Liceo Satta di Nuoro
Un’altra triste esperienza è quella di Marisa Brugna, un’esule istriana che nella sua infanzia e adolescenza è stata profuga per dieci anni, quattro mesi e quindici giorni; è importante sottolineare i giorni e i mesi esatti perché sono quelli che hanno dato maggior peso all’inizio di questa vicenda. Anche in questa storia, raccontata nelle pagine del suo libro intitolato “La memoria negata”, si parla di una famiglia che a causa delle brutalità portate avanti a partire dal 1943, da colui che sarà per lungo tempo a capo della ex Jugoslavia, Josip Broz Tito, è stata costretta ad emigrare in Italia assieme ad altri cittadini, per mantenere intatta la loro identità italiana. Marisa Brugna ha trascorso anni da un campo profugo all’altro, cercando di sopravvivere e, dopo dieci anni, è riuscita a scappare. Il suo desiderio di studiare aveva come obiettivo quello di diventare un’insegnante e, nonostante le numerose difficoltà, ci riuscì. Queste testimonianze ci dimostrano quanto sia fondamentale conoscere la storia, per avere la consapevolezza dei dolorosi episodi che hanno segnato la vita di milioni di persone. La memoria ci dovrebbe insegnare a non commettere gli stessi errori e a capire che nessun sopruso può avere una valida giustificazione.
*Eliana frequenta il Liceo Satta di Nuoro