Matteo Renzi sbarca a Cagliari: «Votate per Massimo e Stati Uniti d’Europa»
L’endorsement per Zedda: vittoria al primo turno
Cagliari Prima il supporto a Massimo Zedda, candidato sindaco con il centrosinistra alle Comunali di Cagliari in programma l’8 e il 9 giugno prossimi. Poi – considerato che in quegli stessi giorni i sardi andranno alle urne anche per le elezioni europee – un comizio vero e proprio mirato a promuovere il suo progetto Stati Uniti d’Europa. Ieri, la tappa cagliaritana del tour elettorale di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, è stata sottolineata da una splendida giornata di sole, dagli applausi dei simpatizzanti e dalla mini contestazione di un bagnante che gli ha gridato «stai zitto, buffone» proprio mentre l’ex premier era impegnato a parlare sulla rotonda dello stabilimento “Il Lido”, nella spiaggia del Poetto. Qualcosa legata alla cancellazione dell’Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori contenuta nel Job Act, pare. Un brevissimo incidente che tuttavia non ha inficiato il discorso pre-elettorale di Renzi, che ha continuato invitando il contestatore a confrontarsi. «Fatelo venire qui – ha detto rivolgendosi al servizio d’ordine subito intervenuto –, per me il confronto è importante: se ha qualcosa da dirmi lo ascolto».
L’endorsement «Quando sono stato presidente del Consiglio ho lavorato con Massimo Zedda sul Bando periferie e sul Patto per la città metropolitana – ha esordito il leader di Italia Viva – e ora per le Comunali si punta a vincere al primo turno pensando anche alla spending review», prima di parlare di politica nazionale e internazionale.
Giorgia «La Meloni? Una brava comunicatrice, come ha dimostrato nel podcast sulle mamme. Ma poi che cosa ha fatto per loro: ha alzato l’Iva sui pannolini e ha eliminato il family act».
Salvini «Salvini parla di “premier per l’Europa” e poi candida Vannacci. Ho una nipotina con la sindrome di down: Vannacci quando affronta questi temi conti sino a dieci e stia zitto lo stesso».
Crisi internazionale «La situazione internazionale è molto seria, sono molto preoccupato: mai come in questo momento siamo vicini all’esplosione di tensioni. Fossi nei panni del ministro degli Esteri Tajani prenderei una brandina per stare tutto il tempo a seguire i dossier».
Sanità e Mes «ll numero del personale sanitario, lo stipendio dei medici degli infermieri e le lunghissime liste d’attesa per un esame diagnostico sono questioni che ci stanno particolarmente a cuore. E su questi temi l’Europa può fare molto: per esempio può restituire una linea di credito di 37 miliardi di euro che si chiama Mes sanitario, cosa che permetterebbe di risolvere i problemi. La prima battaglia che noi vogliamo fare in Europa è proprio quella di recuperare questi soldi che Giorgia Meloni e Giuseppe Conte non hanno voluto prendere».